Csm, ricorsi contro nomina di Curcio a Catania: Sebastiano Ardita ne contesta i requisiti
Chiesta al tar del Lazio la sospensione cautelare della nomina di Francesco Curcio a procuratore della repubblica di Catania. Il quotidiano 'La Sicilia' ha visionato un documento che analizza il contenuto dei ricorsi dei procuratori aggiunti Sebastiano Ardita e Francesco Puleio. Va ricordato che anche Ignazio Fonzo aveva presentato ricorso. Nel ricorso di Ardita non si chiede solo l’annullamento della nomina, ma anche quello della delibera della V Commissione che portò all’indicazione delle candidature di Curcio e Puleio, escludendo Ardita. Per il magistrato "la nomina" di Francesco Curcio a procuratore di Catania da parte del Csm "è illegittima perché" il candidato "non aveva maturato la legittimazione quadriennale richiesta per poter partecipare al procedimento". Il ricorrente, inoltre, sostiene che "non sarebbe decorso in capo a Curcio il periodo quadriennale necessario" per "assumere le nuove funzioni". Curcio fu nominato Procuratore di Potenza il 14 febbraio 2018 e aveva assunto le relative funzioni in data 29 marzo 2018. Ma, si ricorda nel ricorso, a "seguito di impugnazione della delibera di nomina davanti il giudice amministrativo e annullamento della stessa da parte del Tar con sentenza confermata dal Consiglio di Stato il Csm aveva proceduto, nel 2020, a rinominare Curcio nel medesimo Ufficio". Questo significa che il magistrato avrebbe "assunto effettivo possesso dell’Ufficio di Procuratore di Potenza solo a novembre 2020, e non nel 2018, come indicato nella delibera impugnata, la quale sarebbe dunque illegittima".
L'esito dovrebbe essere deciso a novembre ma potrebbe essere di due tipi: sospensione della nomina o fissazione d’urgenza del procedimento per decidere sul merito delle impugnazioni.
Questa seconda strada significherebbe chiudere la vicenda – almeno nell’alveo del primo grado di giudizio – nell’arco di qualche mese; forse entro fine anno. Il documento che analizza i ricorsi sarà messo al vaglio del plenum da parte di due consiglieri (Paolini per Ardita, Carbone per Puleio) per 'invitare' "l’Avvocatura Generale dello Stato a costituirsi in giudizio per resistere al ricorso al Tar Lazio chiedendo, altresì, il rigetto della relativa istanza cautelare, dandone comunicazione al Ministro della Giustizia". Ma il punto principale è "la carenza di legittimazione del candidato nominato".
Il ricorso di Francesco Puleio
Puleio è stato nominato dal Csm procuratore di Ragusa.
Il magistrato, riporta sempre 'La Sicilia', nel primo motivo di impugnazione "lamenta il fatto che la nomina di Curcio violerebbe, in primo luogo, le previsioni in tema di legittimazione a concorrere ad incarico direttivo". Si legge: "Il controinteressato doveva ritenersi privo del requisito di partecipazione alla procedura concorsuale in esame".
Il procuratore di Potenza non avrebbe maturato i quattro anni di ruolo direttivo e il calcolo che invece sarebbe stato fatto "in forza di un atto di nomina annullato dal giudice amministrativo e, quindi, del tutto inutilizzabile". Nel secondo motivo Puleio va ancora più nel dettaglio: il provvedimento "si pone in palese e insanabile contraddizione" con la sentenza del Tar Lazio confermata dal Consiglio di Stato, con la quale è stata "annullata l’originaria delibera di nomina di Curcio a procuratore di Potenza". Per l’aggiunto di Catania si è di fronte "a una conseguenza paradossale, assurda, manifestamente ingiusta che un soggetto la cui nomina è stata dichiarata illegittima tragga vantaggio da quell’atto sino a prevalere su altri, i quali invece presentano un curriculum di lavoro svolto nella piena legittimità". Fonte: La Sicilia