Il caso sulla morte del messinese Giovanni Lucchese non è chiuso. Udienza dal GIP il 25 ottobre
Il caso sulla morte del messinese Giovanni Lucchese non è chiuso. È stata infatti fissata il 25 ottobre, presso il tribunale di Messina, davanti al gip Salvatore Pugliese, l’udienza per approfondire le circostanze del decesso. Giovanni Lucchese, è morto Palermo il 30 agosto dio tre anni fa, a seguito di un soccorso che si è protratto per più di sette ore, come ricostruiscono gli avvocati della famiglia, Francesco Rizzo e Annarita Gugliotta.
La Procura della Repubblica di Palermo ha rilevato che - all’esito degli accertamenti - sembrano da escludersi profili di responsabilità penale riconducibili a condotte del personale sanitario della struttura palermitana. Ma secondo il magistrato sono da approfondire profili di responsabilità di competenza della Procura di Messina, «per le potenziali condotte lesive perpetrate nella provincia». «Giovanni Lucchese – scrivono i due legali – giunto al Pronto soccorso dell’ospedale di Lipari alle ore 20.40 circa, in codice rosso al triage, con diagnosi “emorragia” , veniva trasferito in elicottero verso un nosocomio attrezzato per fronteggiare l’emergenza quasi sei ore dopo l’avvenuto ricovero e a seguito di inspiegabili ore di attese del sig. Lucchese presso il Pronto soccorso di Lipari, scandite da un rimpallo di competenze, non rispetto delle Linee Guida, confusione sui protocolli da attuare ed approssimazione che hanno comportato un palese ritardo nel prestare al predetto le cure necessarie alla sua sopravvivenza».
A seguito del trasferimento del fascicolo presso il Tribunale di Messina , in data 18.04.2024, il pm formulava richiesta di archiviazione della notizia di reato, «in quanto gli elementi in atti non consentono di ricondurre le condotte denunciate alla fattispecie oggetto di iscrizione, della quale difetta a monte l’elemento materiale del reato, non ravvisando, dunque, alcuna responsabilità nelle condotte tenute dal personale dei nosocomi di Messina (Policlinico e Papardo)».
Difatti, secondo la Procura di Messina, il trasferimento del Sig. Lucchese presso l’ospedale Villa Sofia di Palermo «è stato determinato dalla mancanza di disponibilità di posti letto e di uno specialista neurochirurgo».
Contro la richiesta di archiviazione i due legali hanno presentato opposizione. E nella prossima udienza si chiarirà se ci sono margini per riaprire il caso.