Messina e i “problemi” del torrente Bisconte. Geraci: “Serve sicurezza! Il caso Croce non diventi un alibi”
“Era il Febbraio 2023 quando il Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croceformalmente effettuava la consegna delle opere all’amministrazione Basile, nell’ambito dei lavori di riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Catarratti-Bisconte.
Nella nota dell’epoca si leggeva: “Si ritiene necessaria la disponibilità dell’uso dell’opera nella sua completezza prima del collaudo definitivo ed al fine di potere assicurare la viabilità veicolare e pedonale nel rispetto delle condizioni di sicurezza”. Una legittima richiesta da parte di palazzo Zanca, visto che i 2 villaggi erano stati per anni ostaggio dei lavori con notevoli ritardi e disagi. Peccato che questo misterioso collaudo subisca una brusca frenata a causa dell’inchiesta ormai nota della direzione antimafia e della Guardia di Finanza.
Dal primo momento – prosegue Geraci – sono stati evidenti difetti e mancanze nella realizzazione dell’opera, tutto ampiamente segnalato e documentato al comune di Messina come: l’inadeguatezza delle griglie di convogliamento acque piovane, ad oggi è paradossale come durante le piogge scorra più acqua nella sede stradale (che diventa praticamente un fiume), che all’interno dell’alveo torrentizio; l’assenza di segnaletica verticale e orizzontale che disorienta gli automobilisti nel percorrere la lunga arteria; barriere architettoniche lasciate sui marciapiedi che solo in questi giorni stanno vedendo la loro sistemazione.
A questi si aggiunge la presunta truffa dei pali mancanti che certamente aumenta la preoccupazione dei residenti, sul tema sicurezza.
Ho chiesto dunque formalmente attraverso la circoscrizione -conclude il Consigliere Geraci – un tavolo tecnico dedicato ai vertici di Palazzo zanca, al fine di sollecitare il nuovo commissario per il dissesto idrogeologico Lizzio e tutte le istituzioni coinvolte con l’obiettivo di effettuare una verifica idraulica dell’opera, completare quanto lasciato in sospeso e dare sicurezza alla popolazione”.