Droga e cellulari introdotti in carcere, condannate a quattro anni e due mesi la dott.ssa Antonella Campagna e l’infermiera Maria Rosa Genovese
Al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, il gup Giuseppe Caristia, su richiesta dei magistrati della Procura di Barcellona diretta dal Procuratore Giuseppe Verzera, ha condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno, la dottoressa Antonella Campagna, 42 anni di Messina e l’infermiera Maria Rosa Genovese, 63 anni di Barcellona, entrambe dipendenti del relativo Dipartimento dell'Asp di Messina, riconosciute colpevoli nel giudizio di primo grado, dei reati originariamente contestati dalla stessa pubblica accusa composta dal procuratore Giuseppe Verzera e dalla sostituta procuratrice Emanuela Scali che hanno coordinato le indagini, riducendo al minimo i tempi del procedimento penale. Ne dà notizia il Leonardo Orlando su quotidiano Gazzetta del Sud. Secondo la sentenza le due imputate, in concorso tra loro, avrebbero introdotto, all'inizio del turno di guardia medica nella notte tra il 19 e 20 marzo scorso, nella Casa circondariale di Barcellona, sostanza stupefacente al fine di cederla poi ai detenuti. Stupefacente del tipo hashish suddiviso in 3 panetti, di cui 1 dal peso di grammi 59,28 e gli altri 2, avvolti da pellicola trasparente e posizionati uno sull'altro, di 127,91 grammi, per un totale complessivo di 187,19 grammi, occultati in una busta che veniva poi inserita nella borsa di proprietà della dott. Antonella Campagna, per custodirla all'interno dell'armadietto numero 2 A, ubicato nei locali di portineria. Locali che consentono l'ingresso all’interno del carcere, dove le due donne si accingevano a iniziare quella notte il loro turno di lavoro nell'ambulatorio dello stesso carcere. Oltre alla sostanza, le due donne avrebbero tentato di introdurre nella struttura telefonini di varie tipologie e numerosi accessori per cellulari e sim per apparecchi telefonici. Apparecchi e sim destinati, come si è scoperto con successiva indagine, ai detenuti che pagavano somme di denaro ad altri detenuti di Barcellona che regolavano il mercato interno al carcere. Le due donne, oltre alla pena detentiva, sono state inoltre condannate al pagamento di 10 mila euro ciascuna di multa, e riconosciuto il vincolo della continuazione, interdette dai pubblici uffici, una volta che la pena diventerà definitiva, per i successivi 5 anni. Allo stato attuale, la dott. Antonella Campagna, difesa dagli avvocati Massimo Rizzo e Giuseppe Irrera, resta agli arresti domiciliari ottenuti alcuni mesi fa; mentre l'infermiera Maria Rosa Genovese, che aveva già confessato e ammesso le sue responsabilità, resterà rinchiusa nel carcere di Reggio Emilia, anche se i difensori della donna, gli avvocati Giuseppe Ciminata e Pinuccio Calabrò, hanno già presentato ieri stesso al giudice Caristia, la richiesta di applicazione dei domiciliari in sostituzione dell'attuale detenzione carceraria perché, oltre alle immissioni, si sono affievolite le esigenze cautelari. Le due donne, infatti, hanno ottenuto, per la scelta del rito abbreviato, uno sconto di pena pari ad un terzo. Il pm dell'udienza, la sostituta procuratrice Emanuela Scali, considerata l’iniziale richiesta di 6 anni e nove mesi di reclusione ciascuno e ridotta la pena di un terzo, aveva chiesto a seguito della scelta del giudizio abbreviato, la condanna per entrambe le donne a 4 anni e 6 mesi. Il giudice che, al contempo, nella sentenza ha escluso l’originaria aggravante ostativa di ogni beneficio – contesta dalla Procura – prevista dall’articolo 80 comma 1 del D.p.r. 390/ 90, per essere stato il reato commesso all'interno della Casa circondariale di Barcellona, con il dispositivo di sentenza ha ulteriormente ridotto la condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno per le due imputate. Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno depositate entro 15 giorni.