L’inchiesta su mafia e appalti, annullata la misura cautelare a Giovanni Bontempo
La XXII sezione penale di Milano (Alberto Nosenzo, presidente, Manuela Castellabate e Valeria Alonge), in funzione di giudice del riesame, ha annullato ieri l’ordinanza con la quale il 46enne santagatese Giovanni Bontempo, difeso dall’avvocato Pruiti Ciarello, era stato arrestato lo scorso 18 luglio assieme all’imprenditore 59enne Francesco Scirocco, originario di Gioiosa Marea, con l'accusa di intestazione fittizia aggravata dall'aver agevolato la mafia.
Davanti al Gip del Tribunale di Milano i due indagati hanno avuto linee contrapposte: Bontempo aveva parlato e si era difeso alla presenza del suo legale di fiducia, avvocato Alessandro Pruiti Ciarello mentre Scirocco si era avvalso della facoltà di non rispondere alla presenza del suo legale, avvocato Nino Favazzo.
I due imprenditori, secondo la Dda di Milano, avrebbero creato una rete di società con sede a Milano, principalmente edili e riconducibili "al sodalizio mafioso dei Barcellonesi", con le quali si aggiudicavano appalti pubblici anche finanziati dal Pnrr riuscendo ad aggirare le normative antimafia usando prestanomi.
Una volta vinta la gara "provvedevano poi a conferire l'esecuzione materiale dei lavori ad altre società, anche con sede in Calabria". In particolare, Scirocco e Bontempo avrebbero gestito la "fase esecutiva di numerosi appalti pubblici, aggiudicati alla stessa società", per lavori per almeno 250 milioni di euro.
Le gare a cui partecipavano le società di Scirocco e Bontempo si svolgevano in più parti d'Italia e alcune di queste erano finanziate con i fondi del Pnrr. Gli imprenditori legati a Cosa Nostra avrebbero provato ad aggiudicarsi anche l'appalto per la realizzazione di un parcheggio per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Questa prevedeva anche una "opzione per l'affidamento dei lavori di realizzazione della copertura del fiume Spol e del locale interrato ‘sala pompe bacino'", il tutto con un valore di circa 28 milioni di euro.
A decidere la partecipazione di "Infrastrutture M&B, anche in associazione a possibili consorzi" sarebbe stato Scirocco, il quale poi avrebbe concordato con Bontempo "i ribassi da applicare" sull'offerta tecnica. I due sarebbero riusciti a presentare domanda in 24 ore, ma non a vincere la gara.
Scirocco era già stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Al centro dell'accusa c'erano ancora gli appalti pubblici. Il 59enne era rimasto in carcere fino al 2019 e nei suoi confronti era stato disposto il sequestro di beni per oltre 37 milioni di euro, che avrebbe acquistato e gestito anche per contro del clan di Barcellona Pozzo di Gotto e di Tortorici,