Esecutivo nazionale Udu. Eletto il messinese Damiano Di Giovanni
Si sono conclusi i lavori del XVI Congresso nazionale dell’Unione degli Universitari, che si è tenuto dal 26 al 28 luglio a Paestum.
Tre giorni di confronto, con la partecipazione di 180 delegati e 90 invitati da più di 30 città italiane, per il congresso dell’organizzazione di stampo sindacale, che rappresenta le studentesse e gli studenti dal 1994.
Sono intervenuti esponenti del mondo politico, sindacale e associativo, tra cui Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e i leader dell’opposizione Elly Schelin, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Il congresso dal titolo “Per realizzare l’impossibile” ha eletto il nuovo esecutivo nazionale, così composto: Alessandro Bruscella come coordinatore nazionale, Pierluigi Marini come responsabile organizzazione e Damiano Di Giovanni, Sabrina Loparco, Noemi Cottone e Anna Tesi come membri dell’esecutivo.
Damiano Di Giovanni, già Coordinatore dell’Udu Messina, dichiara: «È un onore mettermi al servizio della nostra organizzazione studentesca, Messina non era in esecutivo nazionale da più di 20 anni. Sarà un mandato intenso e complesso, in cui dovremo raccogliere le sfide che abbiamo davanti, se vorremo rappresentare tutte le studentesse e gli studenti del Paese. Il congresso è stato un momento importante, perché segna i 30 anni del sindacato studentesco in Italia. Abbiamo fatto il punto sulla fase politica degli ultimi anni, che ha visto al centro la protesta contro la crisi abitativa, le proteste per la Palestina libera, e le denunce sulla mancanza di un reale diritto allo studio in Italia».
Emanuele Carlo, coordinatore dell’Udu Messina conclude: «Il congresso è stato un momento centrale per la nostra azione politica, lo abbiamo affrontato con determinazione e spirito di ascolto. L’elezione di Damiano Di Giovanni è stata un bel riconoscimento per la città di Messina, dove il sole dell’Udu è ritornato a splendere da ormai 4 anni. Ci aspettano sfide importanti, siamo pronti ad affrontare l’anno accademico che inizierà a settembre, soprattutto perché il diritto allo studio è particolarmente compromesso nel Sud Italia, dobbiamo affrontare la campagna contro l’autonomia differenziata per affermare che non esistono regioni di serie A e di serie B».