CS UDU – La protesta degli studenti universitari alle porte dell’ERSU: “Dove sono le borse di studio?”
La protesta degli studenti universitari ritorna con un appello all’ERSU e alla Regione Siciliana: coprite tutte le borse di studio per chi ne ha diritto.
"Da anni protestiamo contro la figura degli idonei non beneficiari, coloro che hanno diritto alla borsa di studio ma che per carenza di fondi non la riceveranno, è inaccettabile che ci siano ancora centinaia di studenti appesi ad un filo.
Dopo l’ultimo scorrimento delle graduatorie di aprile si è arrivati ad una copertura del 76% degli studenti dei primi anni, questo significa che il 24% degli studenti idonei alla borsa di studio non hanno ancora ricevuto un euro, proprio nell’anno più delicato del proprio percorso universitario. Si tratta di centinaia di studenti e studentesse che hanno diritto a ricevere quella borsa di studio, pretendiamo che la copertura delle borse di studio arrivi al 100% degli aventi diritto. L’Amministrazione dell’ERSU ha ricevuto oggi una delegazione di studenti al termine del sit-in".
“Abbiamo incontrato il Presidente dell’ERSU Andrea Carmelo D’Aliberti dopo la protesta, per portare la voce degli studenti in seria difficoltà economica” - dichiara il Coordinatore dell’UDU Messina Emanuele Carlo - “le risposte che ci sono state date stamattina sono ancora insufficienti, il diritto allo studio di centinaia di studenti e studentesse è a rischio se non interverranno con maggiori fondi”, aggiunge.
"In molti hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, altri non hanno supporto economico dalla propria famiglia, rischiando di essere costretti ad abbandonare gli studi. Negli studenti rimasti esclusi dalle borse di studio c’è anche una importante componente di studenti internazionali, che vengono attratti tramite la campagna di immatricolazione promossa dall’Università, per poi essere lasciati indietro una volta arrivati qui. Tutto questo non è accettabile. Chiediamo che venga attenzionata la loro situazione, ancora più delicata, in quanto si trovano da soli in una città nuova, che non sa accoglierli dignitosamente. Servono risposte chiare e tempestive: le risorse economiche, i tempi di erogazione delle borse di studio e dei seri investimenti in diritto allo studio e in posti letto pubblici per studenti, che ricordiamolo, sono drammaticamente carenti in questa città, che non diventerà mai una città universitaria finchè non sarà pronta a risolvere questi gravi problemi strutturali".
“Siamo preoccupati per la carenza di fondi che potrebbe aggravarsi anche nei prossimi anni se la Regione e il governo nazionale non interverranno con fondi strutturali, abbiamo scelto di manifestare davanti ad un luogo simbolo, la Casa dello Studente, chiusa da 20 anni, segno della scarsa attenzione verso il diritto allo studio degli studenti universitari”, conclude Emanuele Carlo.