Processo Fenapi, De Luca punta al risarcimento
La Corte d’Appello si è riservata di decidere sulla richiesta del sindaco di Taormina Cateno De Luca e Carmelo Satta, patron della Fenapi, di vedersi riconosciuti dallo Stato il risarcimento per il processo sul caso Fenapi appunto, finito con la prescrizione e assoluzione dalle accuse. La Corte (presidente Sagone) ha ascoltato stamattina il Procuratore generale, che si è espresso per il riconoscimento del danno, se pur limitatamente al danno patrimoniale e per il periodo della detenzione.
I legali di De Luca e Satta, invece, gli avvocati Tommaso Micalizzi e Carlo Taormina, chiedono che venga riconosciuto, nel caso del leader di Sud Chiama Nord, anche il danno di immagine. Nella richiesta depositata, i due legali hanno avanzato per De Luca il massimo del risarcimento, poco più di 500 mila euro, e altri 200 mila euro circa per Satta. L’udienza è andata avanti fino alle 14 circa, poi i giudici si sono ritirati in camera di consiglio e non hanno dato termine per la loro decisione.
“Dopo 16 processi e 2 arresti sono incensurato e continuo a lottare contro i poteri forti e il sistema politico mafioso a testa alta – commenta Cateno De Luca. -Già il 20 novembre 2017, subito dopo la revoca degli arresti domiciliari, avevo anticipato che avrei portato avanti un’azione per chiedere e ottenere di ristabilire la giustizia. Oggi la giustizia nella quale ho sempre creduto è prevalsa su tutto il resto. E ancora una volta stamattina come ho sempre fatto mi sono presentato in quell’aula di tribunale a testa alta per ottenere, una volta per tutte, l’ulteriore certificazione che Cateno De Luca non doveva essere arrestato e che la matrice delle mie vicende giudiziarie era esclusivamente politica”.
“Oggi certamente, prosegue De Luca, mi aspetterei le scuse dell’allora Presidente della Regione, Nello Musumeci, che si lasciò andare a dichiarazioni discutibili sul mio conto nell’immediatezza dei fatti. E mi aspetterei delle scuse anche da Matteo Salvini e da quanti mi bollarono come impresentabile.
Non so a quanto ammonterà il risarcimento danni e di cosa terranno conto. Forse solo dei giorni trascorsi in ingiusta detenzione, ma andrebbe calcolato anche il dolore subito e vissuto da noi, dalle nostre famiglie, dagli amici e dai dipendenti della Fenapi. Un ringraziamento lo rivolgo a quanti, soprattutto in quei momenti, ci sono stati sempre accanto manifestandoci il loro sostegno incondizionato. Un ringraziamento anche ai miei legali Tommaso Micalizzi e Carlo Taormina.”
“Dedichiamo questo momento – conclude De Luca insieme al presidente di Fenapi Satta – a tutte le vittime della malagiustizia ed ai magistrati che con grandi difficoltà organizzative e gravi condizionamenti ambienti riescono a garantire una giustizia giusta”.