L’avvocato della fabbrica dei sogni. Ninni Panzera si racconta a “Vite Spericolate”
Di Tonino Cafeo - "Vite spericolate – storie speciali di persone normali" – arriva alla puntata n° 27 e torna a esplorare il mondo della cultura e dell'arte. L'ospite di questa settimana infatti è Ninni Panzera, che è stato per più di trentacinque anni segretario generale di Taormina Arte, la rassegna estiva di cinema, teatro e musica più importante della Sicilia orientale. Giunto nella città della costa ionica nella seconda metà degli anni ottanta come esperto di contratti, Panzera ha assunto via via un ruolo sempre più centrale fino a diventare il principale responsabile organizzativo della rassegna taorminese. La sua gestione ha attraversato anni trionfali e anni difficili; ha visto passare direttori artistici, registi, attori e musicisti di grande levatura lasciando una traccia indelebile nella nostra vita culturale. Ma la storia di Ninni Panzera non comincia e non finisce con Taormina Arte.
Negli anni '70 Panzera è uno dei tanti studenti calabresi che frequentano l’Università di Messina. Dopo la laurea in legge inizia a lavorare come avvocato amministrativista ma la passione per il cinema e il teatro, che si porta dietro da bambino, esige di trovare uno sbocco che vada oltre la semplice visione dei film dopo il lavoro. È la stagione dei cineclub che il giovane Ninni vive con intensità. Fonda insieme ad altri appassionati il circolo Milani e ci crede così tanto da costruire una piccola sala – la Saletta Milani – nei pressi di piazza Duomo, che diventa ben presto e per due decenni punto di riferimento per generazioni di cinefili.
Negli anni novanta del secolo scorso insieme al regista Francesco Calogero inventa il Messina Film Fest, una rassegna dedicata al giovane cinema italiano che in poco tempo conquista una rilevanza nazionale. Ogni autunno da Messina passano nomi di rilievo, quasi come nei mitici anni 60 del festival di Messina e Taormina, mentre la manifestazione tiene a battesimo autori che negli anni a venire sarebbero diventati i più importanti della scena italiana, uno fra tutti il David di Donatello 2024 Matteo Garrone. Intanto la Saletta Milani affianca all’attività di cineforum anche una programmazione di prima visione dalle spiccate caratteristiche autoriali.
Gli spettatori messinesi possono così accostarsi a registi di primo piano che difficilmente sarebbero passati nelle sale commerciali della città. Cineasti come Krysztof Kiezlowsky, Derek Jarman o Edgar Reitz, di cui viene proposto Heimat, un film diviso in undici episodi che anticipa di trent’anni il filone delle serie tv “d’autore”.
La crisi delle sale cinematografiche a un certo punto travolge anche la Milani ma Panzera non si da per vinto.
Continua a dedicarsi anima e corpo al festival di Taormina, che non lascia nemmeno negli anni più difficili, come quelli in cui la città - dopo il David di Donatello - ha perso anche la cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento o quelli più recenti segnati dalla pandemia. Neanche la pensione riesce a spegnere la passione di Ninni Panzera. È del 2023 infatti la sua ultima creatura: la rinascita del Messina Film Fest, dedicato in questa sua seconda vita al legame fra il cinema e l’opera lirica. Il nostro incontro è stato dunque l’occasione per tirare le somme di questa ultima iniziativa e per affiancare a ricordi e aneddoti di una lunga carriera anche uno sguardo lucido sul presente e, perché no, uno spazio per i sogni e le prospettive di chi non ha alcuna intenzione di appendere al chiodo l’amore per la bellezza.
Buona visione.