Ponte, ora si frena. Nessuna “prima pietra entro l’estate”
Nessuna “prima pietra” entro l'estate. Anzi, il progetto esecutivo slitta alla fine dell'anno. A mutare completamente lo scenario per il ponte sullo Stretto sono le 239 richieste di integrazione avanzate dal ministero dell'Ambiente, a metà aprile, in conferenza dei servizi: resta da verificare ad esempio la compatibilità degli interventi con i vincoli e le tutele ambientali e paesaggistiche.
Da qui la marcia indietro dell'amministratore della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che ha annunciato come la società si prenderà più dei 30 giorni previsti per rispondere al ministero. "Valutiamo la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo, in modo da dare la migliore risposta possibile", ha detto Ciucci.
Una nuova fase di studio che dovrebbe chiudersi entro l'autunno, secondo i piani della Stretto di Messina. Solo a quel punto le integrazioni presentate arriveranno alla Commissione di Valutazione d'Impatto Ambientale del ministero. Da lì poi potrà scattare l'ulteriore passaggio, ovvero l'approvazione da parte del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile: sarà quello lo snodo decisivo per l'avvio dei cantieri.