Invece del Ponte: «Progetto incompatibile»
L’associazione “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto” lascia il suo memorandum alla vigilia della riunione del Mit sulla conferenza dei servizi per la valutazione d’impatto ambientale. Avrebbe voluto che fosse preso in considerazione durante le sedute del comitato permanente cittadino, ma, incassato il veto dell’amministrazione ha virato sulla nota a perenne memoria.
«Con intento di collaborazione civica, alla vigilia dell’insediamento della Conferenza dei Servizi, riteniamo doveroso inviarle l’evidenza di una serie di incompletezze documentali, imprecisioni e carenze tecniche che rendono la documentazione progettuale in discussione nella stessa Conferenza non accoglibile come “Progetto Definitivo”. Sono evidenze di cui Ella non potrà non tener conto nell’esprimere la valutazione della città sull’opera, considerando anche che la qualificazione di tale complesso documentale come “Progetto Definitivo” sarebbe incompatibile con la normativa cui lo stesso soggiace, ossia il Dpr 5 Ottobre 2010, n. 207. Circa le caratteristiche di un progetto definitivo, il citato Dpd recita all’art. 24, c. 1: “Il progetto definitivo, redatto sulla base delle indicazioni del progetto preliminare approvato e di quanto emerso in sede di eventuale conferenza di servizi, contiene tutti gli elementi necessari ai fini dei necessari titoli abilitativi, dell'accertamento di conformità urbanistica o di altro atto equivalente; inoltre sviluppa gli elaborati grafici e descrittivi nonché i calcoli ad un livello di definizione tale che nella successiva progettazione esecutiva non si abbiano significative differenze tecniche e di costo”. Ora, la documentazione di progetto consegnata dalla Società Stretto di Messina SpA presenta carenze documentali e di contenuti tecnici sostanziali (oltre che formali) tali da non consentire di affermare che “gli elaborati grafici e descrittivi, nonché i calcoli” siano resi “ad un livello di definizione tale” da non comportare “significative differenze tecniche e di costo” “nella successiva progettazione esecutiva”, né risulta possibile valutarne la sua reale utilità pubblica e sociale. Non risponde infatti ai criteri sopradetti un progetto che rinvia alla fase esecutiva: i) studi e approfondimenti che hanno oggettivo carattere propedeutico; ii) definizione certa dei materiali di costruzione e di elementi fondamentali per la sicurezza e l’affidabilità dell’opera, ovvero un progetto che risulti tecnicamente e metodologicamente inadeguato per la verifica della sua utilità pubblica. Qualora venisse approvato come “definitivo” un progetto che non risponde alle caratteristiche di completezza e definizione indicate dalla norma che lo regola, si incorrerebbe in una importante violazione di legge. E La informiamo in proposito che, a tutela dell’interesse collettivo, i cittadini vigileranno sulla piena regolarità della procedura, riservandosi di agire in ogni sede legittima”.