Il boss Di Salvo si dissocia da Cosa nostra
Il boss Salvatore “Sem” Di Salvo, l’uomo di rispetto che ha retto la “famiglia” del Longano e si è seduto per anni al vertice del gruppo di comando dell’intera mafia tirrenica della provincia di Messina, l’uomo che ha deciso omicidi e appalti, campagne elettorali e accordi segreti, latitanze e traffici, in un verbale di appena tre pagine ha ufficializzato la sua “dissociazione” da Cosa nostra barcellonese ed ha ammesso i reati che nel tempo gli sono stati contestati. Lo scrive oggi il quotidiano Gazzetta del sud.
Ed è una decisione veramente clamorosa, una decisione maturata nel silenzio del suo “41 bis” nel carcere di Sassari, a 59 anni, dove è detenuto da tempo.
La dissociazione: «... ammetto i reati che mi vengono contestati nell’ambito del procedimento penale per il quale sono stato, da ultimo, raggiunto da misura custodiale; mi dissocio dal clan di appartenenza, noto come associazione mafiosa dei barcellonesi. Intendevo fare questa dichiarazione esplicita di dissociazione da tempo, e in passato l’ho manifestata in vario modo. Negli atti che mi riguardano, concernenti il reclamo avverso il 41 bis, ho scritto che mi sono dissociato dal clan dei barcellonesi, e ribadisco che ho manifestato più volte questa mia volontà di dissociazione».
“... non intendo riferire in ordine alla responsabilità di altri associati per i reati loro contestati”, aggiunge. “Intendo solo assumermi la mia responsabilità. Sono stanco e voglio prendere le distanze da quel contesto. Sono detenuto dal 2011; da quel momento non ho avuto contatti con altri associati. Li ho avuti solo con la mia famiglia anagrafica”.