Carcere di Barcellona, l’Asp prova a reclutare nuovo personale: “Così la situazione è insostenibile”
“La situazione alla Casa Circondariale di Barcellona è ormai divenuta insostenibile”.
A dichiararlo in una nota il segretario generale della Cisl Fp Messina Giovanna Bicchieri che denuncia la situazione insostenibile e i carichi di lavoro cui è sottoposto il personale del ruolo sanitario e sociosanitario della struttura. “Non più di qualche settimana fa – precisa la Bicchieri – abbiamo indetto una partecipata assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto che ospita detenuti e malati psichiatrici in una struttura che certamente necessita di essere adeguata alle nuove esigenze dettate dalla riforma che ha portato dalla ex Opg alle case circondariali con personale sanitario Asp. In realtà questa metamorfosi è stata, ed è a tutt’oggi, molto complessa e ancora non definita, perché la convivenza tra il ministero di Giustizia e la sanità pubblica non risulta semplice, già a partire dalle strutture che accolgono questa tipologia di detenuti e pazienti psichiatrici. Occorrono innanzitutto luoghi idonei per garantire i livelli di sicurezza adeguati sui posti di lavoro e tanto personale del ruolo sanitario e socio sanitario cui va garantito un indiscusso livello di sicurezza soglia sotto la quale neanche l’austerity dei tagli lineari incredibilmente attuati in sanità può permettersi di arrivare. Per questa ragione, dopo avere ascoltato in assemblea le numerose lavoratrici e lavoratori della casa circondariale, siamo stati ricevuti dal neo manager Cucci di Asp Messina per affrontare insieme la complessa problematica. A seguito dell’incontro è stato immediatamente pubblicato un atto di interpello per reclutare nuovo personale con rapporto di lavoro libero professionale, e si è assunto l’impegno di predisporre un urgente sopralluogo con la direzione della Casa Circondariale.”
“Occorrono – prosegue la Bicchieri – soluzioni immediate per garantire il ripristino del benessere lavorativo di queste lavoratrici e lavoratori ormai stremati per il grave sottodimensionamento organico, lavoratori spesso dimenticati e quasi considerati, impropriamente, dipendenti del ministero di giustizia. Auspichiamo che la nostra proposta di rivedere il mantenimento dei professionisti che hanno acquisito importanti competenze nelle case circondariali alla stregua di reparti di emergenza urgenza e di alta professionalità possa essere attuata – conclude la Bicchieri – poiché disperdere le competenze rischia di compromettere pesantemente livelli adeguati di assistenza e continuità dei servizi erogati. Sui livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro e sul benessere psicofisico di tutti i dipendenti non concederemo alcuna deroga.”