L’arresto del medico Barbera: Gli ingegneri e i progetti… a loro insaputa
di Nuccio Anselmo – Oltre al medico c’era anche il commercialista. Che era l’altro anello principale della catena di truffe sui bonus edilizi. E che all’occorrenza diventava pure… ingegnere. Già, perché nell’inchiesta della Procura e della Finanza che ha portato al sequestro preventivo di 37 milioni di euro e all’arresto del medico 72enne in pensione Antonino Barbera e di altri quattro suoi parenti, finiti ai domiciliari, l’altra figura tratteggiata chiaramente dalla gip Ornella Pastore nella sua ordinanza di custodia è quella del cugino, il commercialista romano 63enne Roberto Pisa, anche lui ai domiciliari.
Negli atti dell’inchiesta c’è perfino la traccia di una telefonata di Barbera a un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. Perché? Per chiedere spiegazioni su… come acquisire crediti dal cassetto fiscale.
Le indagini hanno individuato una serie di cosiddette “asseverazioni”, ovvero i certificati sui lavori svolti che nel corso della procedura del Superbonus venivano redatti dagli ingegneri per poter accedere ai vantaggi previsti, che sarebbero state create falsamente proprio dal commercialista Pisa. E quando i due ingegneri messinesi sono stati convocati dalla Guardia di Finanza, perché la firma, falsa, che risultava tra le carte era la loro, sono letteralmente caduti dalle nuvole.
La gip Pastore lo scrive chiaro nell’ordinanza che gli accertamenti effettuati hanno consentito di appurare che i professionisti risultanti dalla documentazione acquisita dagli investigatori non avevano mai redatto le asseverazioni che risultavano invece a loro firma e che erano state rilasciate senza che i lavori fossero mai stati neppure iniziati.
E cita per esempio il controllo effettuato dalla Finanza nel dicembre del 2022 nei confronti di uno degli ingeneri, visto che all’avvio dei lavori era necessario depositare l’asseverazione della classe di rischio dell’edificio. I finanzieri fecero vedere al professionista la documentazione prodotta e nell’atto c’era in calce la sua firma per la “asseverazione rischio sismico” nelle comunicazioni dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica. Ovviamente era una firma falsa, secondo gli inquirenti apposta dal commercialista Pisa. E l’ingegnere, in quella sede, dopo essere rimasto letteralmente sbigottito spiegò che l’unica asseverazione che aveva effettuato nella sua vita era stata nei confronti di un suo parente.
Il professionista – spiega la gip Pastore nella sua ordinanza – ha poi raccontato di essere stato avvicinato dal dott. Barbera. Ecco cosa ha dichiarato ai finanzieri: «… mi chiedeva un incontro per rendermi edotto e chiarirmi meglio il ruolo che dovevo svolgere quale tecnico asseveratore per interventi di miglioramento sismico, con agevolazione fiscale al 110%, concordato per il giorno 15 gennaio 2022. Al riguardo, la mattina del 15 gennaio, in un immobile adibito a studio medico, sito nei pressi del viale Giostra, che non ricordo con precisione, ho incontrato il dott. Barbera Antonino, il quale, dopo i rituali convenevoli, prospettava quale doveva essere il mio ruolo di asseveratore, relativamente agli interventi in argomento su un certo numero di immobili e, per il quale ruolo, avrei percepito a titolo di compenso la somma di euro 20.000, già presente nel mio cassetto fiscale quale credito ceduto dalla Barolbed (una delle ditte create dal dott. Barbera, n.d.r.). A tale proposta risposi che, con molta probabilità, non avrei accettato tale incarico professionale a causa dei miei impegni lavorativi e che, comunque, gli avrei dato conferma a breve. Dopo qualche giorno venivo ricontattato telefonicamente dal dott. Barbera Antonino in merito alla decisione riguardante la sua proposta di lavoro e, in tale occasione, rispondevo che, come detto precedentemente, non potevo accettare l’incarico propostomi, per miei impegni lavorativi, e, pertanto, avrei rifiutato il credito presente nel mio cassetto fiscale, come di fatto avvenuto il 17.01.2022. Con riferimento alle asseverazioni che avrei sottoscritto, preciso che, ad oggi, non ho mai asseverato interventi riguardanti miglioramenti sismici e pertanto disconosco tutte le comunicazioni a mio nome».
Quindi Barbera, prima di passare le pratiche… al cugino commercialista che poi realizzava le false asseverazioni, aveva tentato di “avvicinare” l’ingegnere, versando a sua insaputa 20mila euro nel cassetto fiscale del professionista, dai conti di una delle sue ditte. Ma c’è di più. Sempre lo stesso ingegnere che non aveva firmato un bel nulla, nel settembre del 2022 ricevette una pec dalla direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di… Enna, che lo convocava per chiarimenti «… per i quali esterrefatto – racconta ancora l’ingegnere -, sporgevo regolare denuncia».
Il sodalizio Barbera-Pisa era molto consolidato. In una intercettazione – spiega la gip -, conversando di mattina il 5 maggio del 2022 i due esprimevano soddisfazione per il buon esito di una pratica (Barbera: senti una cosa tutto a posto poi, è passata quella pratica?. Pisa: si si è passata, questo ti volevo dire tutto a posto. Barbera: minchia semu i megliu semo cugino”).
Un altro aspetto. La gip scrive che dopo i primi accertamenti emergeva che la Panconsul s.r.l. era stata prima cessionaria di un anomalo credito dell’importo di euro 4.293.000 ed inoltre che Barbera Antonino, ulteriore cessionario, aveva accettato un consistente credito di euro 450.000 dalla Panconsul s.r.l., di cui lo stesso risultava socio.
E il medico quasi affrontava e sfidava anche i finanzieri, quando si era reso conto che l’inchiesta andava avanti e lui poteva essere intercettato. Minacciava al telefono denunce e class action. Emblematico un dialogo con il cugino riportato dalla gip nell’ordinanza: (“Pisa: aspetta Nino, io volevo venire a parlare un attimo con te se possibile. Barbera: per ora, per ora, no no no nooo Roby, statti tranquillo, perché noi abbiamo la nostra età e i nostri acciacchi… al di là di tutto quello che si dovrà fare, si farà, intanto io sporgo regolare… e l’ho anche pubblicizzato su… facebook, non è una cosa che ci stiamo dicendo nell’orecchio io e te, quindi è chiaro… per cui al di là di qualsiasi altro fatto, chiaro, io intanto sporgerò regolare denuncia querela presso queste cinque Procure, mi sono spiegato, perché noi non siamo in Egitto, noi siamo in Italia ancora grazie a Dio, e vince una Costituzione, una democrazia e non è per l’ignoranza di qualcuno, loro possono distruggere l’esistenza di altri. Io intanto di tutto quello che è successo… perché è successo… il discorso di fondo non è l’episodio caro Roby… il metodo è che non va mi sono spiegato, perché non puoi confondere i truffatori con le persone che fanno esclusivamente del bene… punto, senza entrare nel giudizio di merito io in qualità, mia personale e di presidente dall’associazione vittime del malpractice bonus edilizi. Pisa: ho letto su facebook. Barbera: noi come vittime intanto, mi sono spiegato, se poi si sanno interpretare, quel discorso è un discorso a parte. Quindi noi intanto denunceremo all’autorità competente, quindi per ora io eviterei qualsiasi discussione interpersonale, perché possiamo essere fraintesi. Quindi noi quello che facciamo, lo facciamo tranquillamente telefonicamente, loro ci registrano…”). Fonte: Gazzetta del sud