Video molotov contro la sede di Leonardo spa: obbligo di presentazione per attivista messinese
Arrestato un vigile del fuoco e indagate altre due persone, tutti attivisti del movimento Antudo, per il lancio di bottiglie molotov contro la sede della Leonardo spa in occasione di una manifestazione. La Digos ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip ha disposto i domiciliari per Luigi Spera, pompiere di 42 anni, considerato esponente di spicco del gruppo indipendentista e accusato di aver provocato un incendio “mediante l’utilizzo di congegni incendiari”, equiparati ad armi da guerra. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per D. G., 27 anni, di Messina, indagata per il reato di istigazione a delinquere mediante la diffusione del video di rivendicazione del lancio di molotov, e per M. O., 32 anni, di Palermo, accusato in concorso per il reato di incendio.
Le indagini della Digos sono state avviate dopo l’episodio risalente al 26 novembre 2022: un gruppo di attivisti composto da sette persone – quattro sono ancora ricercate – aveva lanciato delle bottiglie molotov dentro la sede di via Villagrazia della società attiva, tra l’altro, nei settori della difesa e della sicurezza, rischiando di danneggiare l’auto dell’istituto di vigilanza che si occupava della struttura in zona Guadagna. Le fiamme, ricostruiscono dalla questura, avevano inoltre lambito alcuni immobili e il vicino centro commerciale, con possibili gravi conseguenze, trattandosi di una zona molto popolosa, per l’incolumità della popolazione.
“La Leonardo spa – ricostruisce ancora la polizia – rappresenta un sito altamente sensibile, essendo un’azienda che opera in un contesto internazionale che esprime capacità tecnologiche in ambito aerospazio, difesa e sicurezza, quale partner di governi, amministrazioni della difesa, istituzioni e imprese. L’attentato incendiario è stato rivendicato, attraverso la pubblicazione del video dell’azione sul web, nonché sui canali dei social network riferibili alla piattaforma indipendentista siciliana Antudo, che si muove per l’autodeterminazione e l’autogoverno dei territori”.
Gli attivisti avevano rivendicato l’azione dimostrativa pubblicando il video accompagnato al messaggio “Sanzionata la Leonardo spa a Palermo #DefendKurdistan”. “Il gruppo industriale – concludono dalla polizia – sarebbe stato individuato quale simbolo da colpire per contestare le scelte in materia di politica estera dello Stato, accusato di essere, dal 2019, il principale fornitore di armamenti alla Turchia e, per questo, ritenuto responsabile dei massacri in Kurdistan. L’azione criminosa è stata preparata con cura da parte degli autori, adottando varie precauzioni, volte a eludere l’operato degli investigatori, sia nella fase esecutiva, che in quella di veicolazione, tramite il web, del video contenente il messaggio di rivendicazione”.
La replica di Antudo
“Un impianto accusatorio assurdo tutto basato sulla diffusione di un video”, si legge in una nota di Antudo. “Ci chiediamo allora – continuano gli attivisti – quanto la libertà di informazione sia davvero tale. Se per il solo motivo di evidenziare la complicità di Leonardo con la guerra si possano attivare tali misure repressive. E’ ormai ben noto come l’azienda Leonardo, compartecipata statale, sia pedina bellica ed economica fondamentale in questo momento sullo scacchiere mondiale. Infatti mentre il pm continua a battere sull’accusa di terrorismo, il Gip afferma l’inconcludenza delle accuse, ridimensionandole. Ma – dichiarano – non sembra casuale che queste misure arrivino all’alba di stamattina, proprio in un periodo in cui a causa delle proteste contro la guerra e il genocidio in atto a Gaza, la Leonardo è divenuta obiettivo di manifestazioni, presidi, petizioni per denunciarne i profitti miliardari sulle tecnologie militari”. Da Antudo aggiungono: “Ci sembra un ulteriore segnale di quanto le proteste contro la guerra e le sue industrie sporche di sangue vadano represse anche tramite la privazione della libertà di chi si oppone alle scelte guerrafondaie dello stato italiano e della Nato. Sono, in effetti, questi mesi, in cui il gruppo Leonardo spa ha visto esponenzialmente crescere profitti, assunzioni, investimenti e un’implementazione della produzione di armamenti e tecnologie militari. Concludo i membri della redazione: “Mentre dall’altro lato del Mediterraneo con i droni prodotti da questa azienda, vergogna made in Italy, Israele bombarda la popolazione civile della striscia di Gaza, chi fa luce sulle responsabilità viene raggiunto da misure repressive. Chiediamo con forza la chiusura delle fabbriche di morte e la libertà per tutti coloro che lottano e si oppongono alla guerra”.
Fonte PalermoToday