Ponte sullo Stretto, Bonelli a Salvini: “Si fermi, spregiudicato”
Lo scorso 21 febbraio la Procura di Roma ha aperto un’indagine, dopo la presentazione di un esposto da parte di Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Elly Schlein sull’attività di progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. In particolare l'esposto ruotava attorno al progetto sul Ponte dello Stretto di Messina, e sulla "reticenza della Società Ponte sullo Stretto e del Governo a rendere pubblici documenti cruciali per una piena comprensione dell'entità e delle procedure che hanno riguardato il progetto" dell'infrastruttura che dovrebbe collegare la Sicilia e la Calabria, la cui costruzione dovrebbe partire entro il 2024.
Oggi il ministro Salvini al Question time alla Camera ha risposto all'interrogazione dell'onorevole Angelo Bonelli (Avs) in merito alle obbligazioni contrattuali poste a carico della società Stretto di Messina s.p.a nel caso di aumento dei costi e di ritardi nell'esecuzione dell'opera.
"Lei ha riesumato per legge il progetto sul Ponte sullo Stretto, vecchio di oltre 10 anni, con il costo iniziale di 3,9 miliardi di euro, oggi arrivato a 13,5 miliardi di euro. L'amministratore delegato della società Stretto di Messina Ciucci ha detto che se l'opera non si farà qualcuno, ovvero lo Stato, dovrà pagare un ‘biglietto'. Quali sono quindi le obbligazioni contrattuali poste a carico del contraente generale se lei non ritenga opportuno prevedere penali in caso di ritardi nell'esecuzione dell'opera o aumento dei costi?", ha detto Bonelli illustrando l'interrogazione.
"L'interrogazione verte su rapporti contrattuali che riguardano esclusivamente le parti in causa, ovvero la Società Stretto di Messina e il contraente generale, poco ha a che fare con la trasparenza sul progresso del percorso progettuale". Inoltre nei giorni scorsi, ha risposto Salvini, "La società Stretto di Messina ha consegnato ai presidenti delle due Camere, e quindi sono disponibili a chiunque in quest'Aula, la relazione di aggiornamento relativo al progetto del Ponte sullo Stretto e la relativa documentazione di corredo approvata dal cda della società", ha detto il vicepremier leghista. "Tutti i parlamentari – ha aggiunto – potranno liberamente addentrarsi in questa documentazione, riga per riga, metro per metro".
"Questo si aggiunge all'accesso diretto agli atti che è stato garantito proprio all'onorevole interrogante, la scorsa settimana. Sul fronte della trasparenza penso quindi che non vi possano essere obiezioni sul percorso intrapreso. Ribadisco ancora una volta che garantire serietà e trasparenza, e ci sono stati già incontri nella società con le prefetture locali per un protocollo di legalità, rispetto a questo percorso, non significa sostituirsi agli ingegneri e ai tecnici italiani che dovranno costruire il ponte e alla società concessionaria che dovrà garantirne la realizzazione".
Nel caso del Ponte sullo Stretto di Messina "siamo di fronte ad un percorso che si sta svolgendo nel rigoroso rispetto da quanto previsto dalla legge". Ma "gli italiani ci hanno dato fiducia per realizzare quelle opere che da troppi anni i professionisti del no stanno bloccando".
Scoppia la bagarre alla Camera
Bonelli ha replicato così: "La sua risposta è sconcertante, lei nel 2006 la pensava come me, lei era contrario al Ponte sullo Stretto di Messina. Lei ha detto che la questione delle penali riguarda solo la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink. Oggi gli italiani hanno saputo che 14 miliardi verranno gestititi dalla società Stretto di Messina, e il Parlamento non potrà sapere come e perché verranno realizzati questi obblighi contrattuali, state dando una cambiale in bianco per gestire 14 miliardi di euro. Questa è la relazione del comitato scientifico, il quale chiede di adeguare il progetto, perché non sono state fatte le prove del vento. Ma il consorzio Eurolink ha risposto che le potrebbero fare, ma perderebbero tempo. Perché ministro sta mettendo fretta? Non è stata fatta nemmeno la zonizzazione microsismica. Voi pensate di realizzare un'infrastruttura di questo tipo, nella zona in cui è avvenuto il terremoto più importante della storia della Repubblica, senza fare la zonizzazione microsismica? Lei è spregiudicato signor ministro, deve fermarsi e ragionare".
Salvini allora ha preso la parola per rispondere all'interrogazione successiva ma ha usato parte del tempo a disposizione per replicare a Bonelli: "Che qualcuno lasci presupporre che il governo costruisca un Ponte destinato a crollare è semplicemente folle". Il ministro è stato quindi richiamato dal presidente di turno Fabio Rampelli a rispettare il regolamento, che non consente la contro replica del governo ai deputati interroganti. Il ministro ha quindi ironizzato: "C'è il campo largo nervoso oggi pomeriggio". Sullo sfondo, le urla dai banchi dell'opposizione proprio mentre il ministro e vicepremier insisteva nella forzatura del regolamento.