Tutta la vicenda – Messina, aggressione alla riunione condominiale: condannato il ‘camerata’ 67enne Carmelo Schirò
A quasi due anni dai fatti, è arrivata la condanna per il 67enne Carmelo Schirò. La giudice monocratica Maccarrone gli ha inflitto oggi 2 anni e 4 mesi di reclusione per le accuse di stalking e lesioni gravi.
La richiesta di pena della Procura era stata di 3 anni. Schirò, che nel processo è stato assistito dall'avvocato Salvatore Silvestro, il primo marzo del 2022 durante una riunione di condominio in uno studio di via dei Mille si rese protagonista di una violenta aggressione ai danni di un professionista, suo vicino di casa.
In sentenza la giudice oltre al futuro risarcimento dei danni ha stabilito anche una "provvisionale", ovvero un risarcimento immediato, per il professionista che rimase ferito, che è stato assistito dall'avvocato Daniela Agnello.
L'AGGRESSIONE DEL 'CAMERATA' CARMELO SCHIRO' ALLA RIUNIONE DI CONDOMINIO ECCO COME SONO ANDATI I FATTI.
"Una allarmante personalità, spia di un effettivo contegno persecutorio che rende elevato il rischio di reiterazione criminosa, essendo rivelato il prevenuto del tutto incapace di porre un freno ai propri istinti criminali". E' con queste motivazioni che il gip del Tribunale di Messina, Eugenio Fiorentino, a marzo del 2022 ha spedito in carcere il messinese Carmelo Schiro’, per aver aggredito con calci e pugni, lanciandogli anche una sedia, un medico odontoiatra durante una riunione condominiale in via dei Mille a Messina, tenutasi in uno studio privato il primo marzo scorso. Stalking e lesioni. Per il dentista, che è assistito dall'avvocato Daniela Agnello, 8 giorni di prognosi.
Schirò, un passato (e forse anche un presente...) da 'camerata'. In casa sequestrati oggetti inneggianti ad Adolf Hitler, Benito Mussolini…
Dopo una perquisizione in casa dell’uomo, gli agenti ai comandi del dirigente Giovanni Puglionisi hanno sequestrato materiale relativo a movimenti di estrema destra.
Sarebbero stati trovati oggetti inneggianti ad Adolf Hitler e Benito Mussolini.
Evidentemente Carmelo Schirò non ha mai tagliato quel filo nero che lo tiene legato a un passato lontano, ma non troppo, gli anni settanta, in cui gruppi di giovani organizzati di destra e di sinistra, si scontravano violentemente sulle strade della città. Risale addirittura al 6 giugno del 1975, così come riporta il libro 'Le mani sull'Università' del Comitato messinese per la pace e il disarmo unilaterale, il suo primo guaio con la giustizia, quando da militante di Ordine Nuovo, su mandato della procura di Bari viene arrestato per un'inchiesta su un traffico di armi tra la Puglia e la Sicilia. Il nome di Carmelo Schirò finisce nuovamente nella cronaca giudiziaria nel 1979 per una violazione della legge elettorale e poi a metà degli anni novanta. La procura di Messina emetteva nei suoi confronti una misura interdittiva di sospensione dalle funzioni di socio di minoranza dell'As Messina, all'epoca la principale squadra di calcio della città. Il provvedimento nell'ambito di un'inchiesta sulla squadra di calcio dell'allora presidente Antonino Trimarchi, in gravi difficoltà economiche e che avrebbe chiesto aiuto a un'ex studente calabrese che finirà poi sotto processo per usura avendo proposto un prestito con interessi del 200%. E', infine, del 2015 il proscioglimento per speciale tenuità che Schirò incassa dopo essere stato imputato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
"Sono italiano e Patriota". Dal 2014 è residente in Polonia.
Ma è lo stesso Carmelo Schirò, in un commento sul sito giorgiameloni.it ad un articolo del 2019 dedicato al viaggio della leader di Fratelli d'Italia in Polonia, a raccontarsi: "Sono italiano e sono un Patriota - scrive Schirò. Ai tempi universitari sono stato Presidente del FUAN di Messina. Da cinque anni vivo in Polonia con mia moglie (mia moglie e’ polacca) ed i nostri due bambini e non posso fare a meno di comparare la “qualità della vita” tra la mia Italia e la Polonia. Da italiano sono rammaricato nel dovere affermare che l’ex Bel Paese e’ sempre piu’ invivibile con un degrado ed una decadenza morale e materiale esponenziale. Seguo sempre le vicende italiche grazie ad internet ed ai programmi televisivi visibili grazie ai satelliti e Dist.ma On. seguo i suoi interventi e le faccio i miei complimenti e la ringrazio di essere una voce del Buon Senso e dei Valori che nel ns. Paese sono calpestati. Benvenuta in Polonia, in questo meraviglioso Paese che mi ospita e dove si puo’ vivere da persona perbene serenamente in ossequio anche dei Valori Cristiani e Cattolici che qui sono rispettati con Fede e devozione. Spero, nell’interesse d’Italia e dell’Europa, che possa trovare una sintesi col Presidente Kaczynski stimato leader del PIS, partito di cui mia moglie (che è un medico, ndr) e’ militante e Consigliere Comunale nella citta’ ove risiediamo. Le faccio i miei migliori Auguri - conclude Schirò - per le battaglie politiche che sostiene e che mi trovano solidale e spero che le prossime elezioni europee possano determinare un cambiamento nel Parlamento europeo ove si possa rilanciare una UE attenta alle Tradizioni europee ed ai bisogni degli uomini e non un coacervo di interessi egoistici e monetari".
I FATTI.
Le minacce, le aggressioni verbali e fisiche di Carmelo Schirò nei confronti del medico odontoiatra sarebbero iniziate già due anni prima, quando sempre durante una riunione di condominio, lo minacciò urlandogli contro che lo avrebbe picchiato. Un anno e mezzo dopo la scena si ripete e il professionista viene nuovamente aggredito, insultato e minacciato di morte da Schirò. Il motivo di tanta violenza? Il medico si sarebbe permesso di 'riprendere i suoi operai' sull'assenza di sicurezza del cantiere impegnato in quei giorni nell'appartamento di Schirò.
E' un clima di terrore e di timore per la propria incolumità quello che vive negli ultimi due anni il professionista che durante la riunione di condominio del marzo di due anni fa in via dei Mille, subisce l'ennesima aggressione.
"Questa volta o lo ammazzo o gli brucio lo studio...".
Carmelo Schirò, "che si contraddistingueva per i comportamenti intimidatori e aggressivi, tali per cui tutti gli altri condomini cercavano di evitarlo accuratamente", non ci pensa un attimo e, secondo il racconto del diretto interessato, dei testimoni e la ricostruzione degli inquirenti, lancia una sedia di taglio sul medico per colpirlo. "Ti ammazzo" avrebbe detto. Poi, non sazio, lo avrebbe colpito con un calcio al volto, al torace e sulla caviglia.
Una violenza cieca e ingiustificata, 'senza alcun apparente motivo' che ha coinvolto anche un noto commerciante presente alla riunione, che veniva ferito a un braccio e sulla fronte, colpito dalla sedia in legno e al quale, il giorno dopo, Schirò avrebbe detto: "Questa volta o lo ammazzo o gli brucio lo studio...".
"La rapidità e la ferocia dell'aggressione - scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere - aveva impedito al dentista di difendersi, rendendo necessario l'intervento di tutti gli altri condomini che, nel tentativo di fermarlo, erano stati a loro volta colpiti".
Un clima di terrore che aveva addirittura fatto cambiare le abitudini al medico che era stato costretto a contattare un 'buttafuori' che lo accompagnava ogni qual volta si recasse e uscisse dallo stabile dello studio. "Sono ansioso e ho molta paura, da quel giorno la mia vita è cambiata. Sono assolutamente sicuro che Schirò voglia ammazzarmi", ha dichiarato il medico dentista nel denunciare i fatti.