In appello l’omicidio Rizzotti: Il Pg, «Condannate anche Abbate»
Condannate anche Domenico Abbate e non solo Renzo Messina. È stata questa in estrema sintesi la richiesta dell’accusa al processo d’appello per l’omicidio del camionista non ancora 23enne di Barcellona Sebastiano Rizzotti, un caso di “lupara bianca” di ben 34 anni addietro, che scomparve l’8 aprile del 1990.
L’udienza s’è aperta con la relazione del presidente della corte d’assise d’appello Bruno Sagone, che ha a latere la collega Maria Teresa Arena. Poi c’è stata la requisitoria del sostituto procuratore generale Felice Lima, che ha chiesto l’accoglimento dell’appello del pm Francesco Massara contro l’assoluzione di Abbate, con la condanna di Abbate alla stessa pena di Messina (30 anni di reclusione) anche per l’omicidio Rizzotti, oltre che per associazione mafiosa, già riconosciuta in primo grado. Per Messina il sostituto pg Lima ha chiesto la conferma della condanna per entrambi i reati.
Poi ha preso la parola l’avvocato Fabio Repici per le parti civili Pietro Rizzotti, Tindara Famà, Concetta, Daniela, Antonio e Cinzia Rizzotti, genitori e sorelle e fratello della vittima, e ha chiesto l’accoglimento dell’appello del pm per Abbate e la condanna di entrambi gli imputati al risarcimento in favore delle parti civili. Poi sono intervenuti gli avvocati Tommaso Autru Ryolo e Giuseppe Cicciari per Domenico Abbate, chiedendo il rigetto dell’appello del pm e la conferma della assoluzione per l’omicidio, e la prescrizione per l’associazione mafiosa. Infine è intervenuto l’avvocato Giuseppe Lo Presti per Renzo Messina, che ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado, emessa dal gup Torre il 24 maggio del 2023, e l’assoluzione dell’imputato. Messina è in atto sottoposto a misura cautelare per l’omicidio Rizzotti. Abbate è stato scarcerato dal Tribunale del riesame dopo l’annullamento dell’ordinanza da parte della Corte di cassazione. Il successivo ricorso della Procura è stato a suo tempo rigettato.
A ben 33 anni di distanza la riapertura da parte della Procura di Messina di quello che a tutti gli effetti è un classico “cold case”, ha consentito ai carabinieri del Ros di tracciare nella fase iniziale un quadro di presunta colpevolezza. Rizzotti fu fatto sparire nel pomeriggio del 7 aprile 1990. Il giovane che conosceva sia Messina che Abbate sarebbe stato attirato in una trappola. Sarebbe stato prelevato da Domenico Abbate con la sua moto dall’abitazione di un amico al quale aveva fatto visita e poi condotto sulle alture della frazione Gala. Ma questa versione su Abbate non è stata accreditata dalla decisione del gup in primo grado.