Mafia: Delitto Longo, misura annullata per Stefano Genovese
I giudici del Tribunale del riesame, presidente Lia Silipigni, a latere Vermiglio e Smedile, hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il “figlioccio” del boss Giuseppe Gullotti, Stefano Genovese che compirà 50 anni il prossimo primo febbraio. Genovese tra i destinatari delle misure cautelare emesse a seguito dell'inchiesta denominata “operazione Innocenti”, difeso dall'avvocato Diego Lanza è accusato di un omicidio avvenuto 31 anni fa con le aggravanti delle modalità mafiose. Lo stesso legale, avvocato Lanza, ha insistito sulla mancanza di gravi indizi di colpevolezza, in quanto il pentito Salvatore Micale, che con le sue dichiarazione ha riscontrato le rivelazioni di Carmelo D'Amico, avrebbe saputo della presunta partecipazione di Stefano Genovese al delitto dallo stesso D'Amico. Bisognerà comunque attendere le motivazioni della decisione per verificare se l'annullamento del provvedimento restrittivo sia stato causato dalla mancanza di gravi indizi di colpevolezza o per la mancanza di esigenze cautelari trovandosi lo stesso Genovese in carcere per scontare la condanna per l'omicidio del suo fraterno amico, l'autotrasportatore Carmelo Martino Rizzo, assassinato nella cabina del suo autoarticolato, poco prima dell'alba del 4 maggio del lontano 1999, a Lauria, in una piazzola di sosta del tratto lucano dell'A 3 Salerno - Reggio Calabria.