L’ACCORDO CON L’IMPRENDITORE MESSINESE CHRISTIAN VALERIO – Trapani, arrestato il deputato regionale Pd Dario Safina. Le accuse: “Corruzione e turbativa d’asta”
Dario Safina, deputato regionale del Pd in Sicilia, è agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e turbativa d’asta. I fatti contestati si riferiscono al suo periodo da assessore a Trapani. e ora è ai domiciliari con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione. Divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice per il direttore generale e il direttore amministrativo della società “Trapani Servizi” che svolge l’attività di raccolta e trattamento dei rifiuti nel capoluogo), entrambi destinatari del divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice.
Nei confronti dell’Energy Manager per la Sicilia di una società operante nel settore dell’illuminazione pubblica, scatta il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di un anno. Tutti sono indagati, a vario titolo, dei reati di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio.
Le parole di Dario Safina
“Stamattina all’alba mi è stato notificato un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari. I fatti contestati dalla magistratura riguardano il periodo in cui ricoprivo il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Trapani. Due le accuse che gli inquirenti muovono nei miei confronti: corruzione e turbativa d’asta. Sono sereno e ho la coscienza tranquilla. Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono certo che riuscirò a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile”. Così in una nota il deputato regionale siciliano.
Le accuse degli investigatori
Al centro dell’indagine – condotta dai Carabinieri sotto la direzione della Procura di Trapani - l’attività di dirigenti e collaboratori della società Trapani Servizi spa che “avrebbero turbato le due procedure concorsuali ad evidenza pubblica del 2020 e 2021 per la selezione e designazione del Direttore Generale (inserendovi requisiti strettamente correlati ai titoli e alle esperienze professionali dell’Amministratore Unico uscente, condizionandone l’esito in suo favore) e avrebbero adottato atti contrari ai doveri d’ufficio nelle nomine di collaboratore esterno e direttore tecnico della medesima società”.
L'ACCORDO CON UN IMPRENDITORE MESSINESE.
Safina, nel suo precedente incarico di assessore ai lavori pubblici del comune di Trapani, “accordatosi preventivamente con un imprenditore 45enne di Messina (Christian Valerio classe 79, manager ed energy manager per la Sicilia di una importante società operante nel settore della pubblica illuminazione), avrebbe turbato la procedura ad evidenza pubblica di “project financing” per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, informandolo preventivamente sulle tempistiche di pubblicazione, sui contenuti e l’importo di base del bando, consentendo quindi alla citata società di ottenere l’aggiudicazione della procedura con la presentazione di una offerta congrua rispetto a quelle degli altri concorrenti; promesso l’affidamento alla citata società, al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica, dei lavori di rifacimento dei sistemi di illuminazione degli impianti sportivi denominati “Campo Aula” e “Campo CONI””.
LE MISURE.
Oltre alla misura dei domiciliari per Dario Safina, la Procura ha imposto il divieto di dimora nei comuni di Trapani e di Erice per i direttori generale e amministrativo della “Trapani servizi spa” Carlo Maria Baldassarre Guarnotta e Giuseppe Ullo. All’imprenditore messinese Cristian Valerio è stato imposto il divieto di esercitare impresa per un anno.