“Vite spericolate”, ottava puntata: Giovanni Renzo si racconta tra musica e parole
Di Tonino Cafeo - L'ottava puntata di "Vite Spericolate", il format che narra le esistenze speciali di persone normali, ci porta a casa di Giovanni Renzo.
Jazzista, compositore, pianista di talento, è uno dei tesori che Messina sembra voler nascondere gelosamente allo sguardo altrui. Un importante blog specializzato spagnolo lo colloca infatti nella classifica mondiale dei primi cento pianisti contemporanei e ogni suo concerto registra il tutto esaurito ma la sua città natale non sembra ancora pronta a offrirgli il riconoscimento che merita.
Giovanni Renzo è nato a Messina nel 1962 e si è diplomato in pianoforte principale al conservatorio Corelli nell’ottantasei.
Al suo perfezionamento post conservatorio hanno contribuito grandi nomi del jazz e della musica contemporanea. Giovanni ha studiato a Roma con Martin Joseph, ai Seminari nazionali di musica jazz di Siena con Bruno Tommaso ed Enrico Pieranunzi; si è specializzato in composizione e orchestrazione alla Berklee Summer School di Perugia con Bud Fredman e in musica per film all’Accademia musicale Chigiana di Siena con Ennio Morricone e Sergio Miceli.
Attivo sulle scene musicali dal 1979, il suo nome è legato al quelli del bassista Pippo Mafali e del batterista Angelo Tripodo, entrambi scomparsi, con cui ha formato un trio entrato nella storia, che vanta collaborazioni illustri come quelle con Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Giulio Capiozzo, Bradley Wheeler, FaisalTaher.
Giovanni Renzo ha anche fondato e diretto la Messina Jazz Orchestra nel 1994 ed è stato direttore artistico per la musica dell’Ente teatro di Messina Vittorio Emanuele dal 2014 al 2017, partecipando nello stesso periodo, in qualità di esperto del sindaco Renato Accorinti, all’attività dell’assessorato collettivo alla cultura “Antonello da Messina” fino alla scadenza del mandato nel giugno 2018.
Gli interessi artistici di Giovanni Renzo non si sono limitati al Jazz.
Dalla metà degli anni novanta la sua attività prevalente riguarda la musica contemporanea nel senso più ampio del termine. Nel 96 ha composto e portato in scena La distanza della luna, un’opera ispirata all’omonimo racconto di Italo Calvino che apre Le Cosmicomiche. Del 2004 è invece Atlas Coelestis, un lavoro frutto dell’altra passione extramusicale di Renzo: l’astrofisica, che lo porta a collaborare con importanti istituzioni scientifiche e a realizzare anche il Cosmic concert, dal 2010, un evento globale commissionato da Astronomers withouy borders e trasmesso in streaming in occasione del Global Astronomy month.
Nel frattempo Giovanni ha scritto musiche per il teatro, colonne sonore di film e avviato un originale percorso di sonorizzazione dal vivo di pellicole dell’era del cinema muto: dai capolavori dell’espressionismo tedesco - Aurora, di Murnau; Il Gabinetto del dottor Caligari, di Wiene - alle comiche di Laurel & Hardy e Buster Keaton, passando per il Viaggio sulla luna di Meliès; il Fantasma dell’opera, di Rupert Julian e molti altri ancora.
La nostra chiacchierata ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera ma si è anche soffermata sulla Messina degli anni ottanta e novanta, che è stata, grazie a istituzioni come Il Brass Group di Mimì Sidoti, una delle capitali italiane del jazz da cui sono passati i più bei nomi della storia musicale del novecento, regalando agli appassionati momenti di grande bellezza e aneddoti memorabili. Le note del pianoforte di Giovanni hanno scandito i passaggi salienti dell’intervista dando vita a un impasto di musica e parole irripetibile.
Buona visione.
foto Edg - riprese di Daniele Brigandì