Messina, intera classe fa l’esame di maturità per la seconda volta: «È stato bruttissimo, ho dovuto interrompere l’università»
«È stato un periodo bruttissimo, davvero stressante, anche perché avevo già iniziato il mio percorso universitario e ho dovuto interromperlo». A parlare al quotidiano on line Open è Giulia, una delle studentesse che oggi, 10 novembre, ha dovuto rifare per la seconda volta l’esame orale di maturità. La classe 5°A del liceo linguistico Galileo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina, è tornata sui banchi di scuola dopo che la scorsa estate sono emerse alcune irregolarità negli esami svolti. Tutto è iniziato quando una ragazza della classe ha denunciato all’ufficio scolastico regionale – dopo aver ricevuto un voto inferiore a 70, di cui si è detta insoddisfatta – che un’insegnante aveva inviato un messaggio (solo) ad alcuni alunni con i suggerimenti relativi agli argomenti da studiare e approfondire per la prova. La sua richiesta è stata accolta, tanto che – dopo gli accertamenti rilevati da un’ispezione – a lei e ai suoi compagni di classe è arrivata la direttiva di dover sostenere nuovamente l’esame.
Nessun ricorso è servito per evitare l’esame bis.
Una decisione che ha fatto saltare sulla sedia gli alunni – che erano già proiettati verso il loro futuro fuori dalle superiori – e le rispettive famiglie. «Pensavamo fosse uno scherzo», hanno detto i genitori degli studenti dopo essere stati informati. Si sono così rivolti a due avvocati, Andrea Fiore e Caterina Galletta (quest’ultima è anche la madre di una delle studentesse coinvolte), e hanno fatto ricorso al Tar di Catania. Impugnazione che i giudici hanno respinto. E così ragazzi e ragazze sono stati chiamati a dover rifare l’orale. Ieri sono stati esaminati alcuni studenti, questa mattina parte dei rimanenti e domani si chiuderà la sessione con gli ultimi due allievi. «Oggi c’era molta tensione», racconta Giulia. La tipica atmosfera tesa che si respira durante gli esami, ma questa volta accentuata dalle circostanze del caso.
«Mi ero già iscritta all’università…».
Giulia ripercorre quanto vissuto. «Il 26 giugno scorso ho fatto il mio esame orale, che ho passato. Dopo la maturità ognuno di noi stava andando avanti con la propria vita. Alcuni stavano frequentando l’università, altri seguendo corsi di formazione», racconta la studentessa. «Da un giorno all’altro, però, ci hanno riferito che eravamo senza diploma. Così – prosegue – abbiamo fatto ricorso, ma dopo l’udienza ci hanno annunciato che avremmo dovuto sostenere di nuovo la prova orale». Quando ha ricevuto l’avviso, Giulia si era tuttavia già iscritta all’università di Messina per iniziare il corso in Lingue. Ma si è trovata a non poterla frequentare perché – spiega – «ho dovuto riprendere in mano i programmi di studio dell’ultimo anno di superiori per fare l’esame».
Che fine ha fatto la professoressa.
Giulia non è un caso isolato. Anche altre ragazze della classe si sono iscritte all’università, ma non hanno potuto confermare l’immatricolazione. Una di loro avrebbe dovuto sostenere un esame a Londra, ma si è trovata nella condizione di non poter partecipare proprio a causa dell’obbligo di ripresentarsi oggi nel suo liceo di Messina. A presiedere la seconda commissione, tutta esterna e diversa dalla prima, questa mattina c’era il preside dell’Istituto Ainis della provincia siciliana, Elio Parisi. «L’aspetto confortante – ci tiene a precisare la studentessa – è che sono stati comprensivi della nostra situazione, hanno saputo metterci a nostro agio». Quanto all’insegnante protagonista della vicenda, invece, risulta che sia stata trasferita in un liceo di Messina e rischia la sospensione. Ma al momento resta una questione aperta perché non sono ancora stati presi provvedimenti in questa direzione.