LA VILE AGGRESSIONE A GIARDINA E QUEI PRECEDENTI CON L’AMBULANTE “PERSEGUITATO”
Di Edg - La vile e ignobile aggressione di ieri mattina al comandante della polizia metropolitana (e vice comandante della polizia municipale) Giovanni Giardina è soltanto l'ultimo capitolo di una storia che ha avuto inizio alcuni anni fa. Aggredito e aggressore in realtà si conoscono da diverso tempo. Un rapporto conflittuale tra chi rappresenta le Istituzioni e vuole fare applicare leggi e regolamenti e chi vive alla giornata tra espedienti, scappatoie e stratagemmi.
Salvatore Centorrino, 39 anni, con numerosi precedenti penali alle spalle, anche per rapina, è il venditore ambulante che assieme al figlio Carmelo ha violentemente picchiato Giovanni Giardina e che ieri sera si è presentato alla Polizia dopo essere stato ricercato per qualche ora. Adesso entrambi sono stati denunciati a piede libero per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Centorrino non è nuovo a proteste eclatanti e manifestazioni di insofferenza ai controlli sul suo camion carico di frutta e verdura (ieri anche di castagne). L'uomo ha una licenza di ambulantato e quindi dovrebbe cambiare posteggio ogni ora e proseguire la propria attività altrove. Ma quella tra la via La Farina e la via Salandra in realtà è una postazione fissa che tutti i residenti della zona, ma anche chi attraversa la trafficatissima via La Farina, conoscono da anni. Tre anni fa, dopo l'ennesimo sequestro di merce da parte della polizia municipale presente con numerosi agenti, Salvatore Centorrino sfoga la sua rabbia in un video rilanciato dalla nostra testata giornalistica e che ripubblichiamo. "Il commissario Giardina mi perseguita", dirà nel video dopo essere stato denunciato per l'ennesima aggressione, questa volta soltanto verbale e che lui stesso ammette ("è vero, u nciuriai"). "Io non sto lavorando, sono in affidamento, mi ha fatto un mare di denunce. La licenza e il camion sono di mio cugino, ma la multa l'ha fatta a me. Io non ce la faccio più con questo commissario. Dove mi giro me lo trovo di dietro, mi sconcica sempre, non mi lascia in pace, mi segue, mi ha fatto tre denunce...questo si è fissato con me, mi istiga, mi guarda in faccia e mi ride...".
Ieri l'ennesima contestazione da parte del comandate Giardina, che era da solo (l'autista sarebbe rimasto distante dalla scena), una discussione proseguita per qualche minuto, poi l'aggressione fisica con calci e pugni durata infiniti secondi, addirittura con l'aiuto di una pinza, e la fuga. Un pestaggio vero e proprio che ha causato al comandante Giardina escoriazioni e contusioni in tutto il corpo. L'epilogo di una storia che però non dovrebbe essere archiviata semplicemente come l'ennesimo gravissimo fatto di cronaca o giudiziario, ma che meriterebbe da parte delle Istituzioni preposte di essere approfondito. Per andare oltre, per capire cosa c'è dietro a un comportamento violento e alla disperazione, per trovare soluzioni e far si che non si ripetano mai più episodi del genere.