Omicidio Beppe Alfano, la figlia dopo l’archiviazione dell’inchiesta: “Delusa ma non mi fermo”
“Profonda delusione e profonda rabbia”: cosi’ Sonia Alfano, figlia di Beppe, giornalista del quotidiano La Sicilia ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio 1993 parlando con AGI dell’archiviazione disposta ieri dal gip di Messina dell’inchiesta ter sull’uccisione di suo padre, su richiesta della Dda della citta’ dello Stretto. Dopo lunghi accertamenti anche l’ennesima filone si e’ chiuso. “Sono passati quasi 31 anni da quell’omicidio. La mia famiglia – aggiunge – tramite il nostro legale, l’avvocato Fabio Repici, ha prodotto copiose argomentazioni su cui disporre ulteriori elementi investigativi… Come sono state valutate dalla Dda di Messina? Arrivano invece le richieste di archiviazione… siamo stanchi, abbiamo esaurito la pazienza”. Sonia Alfano ha espresso profonda delusione anche per le argomentazioni dell’archiviazione. “Rispettiamo la decisione dei giudici – prosegue – ma rispettare non significa subire, questo se lo mettano in testa anche i mafiosi barcellonesi. La famiglia Alfano non intende fermarsi, sono passati 31 anni, mio padre ha il diritto sacrosanto da morto di riappropriarsi della propria dignita’”.