C’è un problema sicurezza: Niente polpette di cavallo, rivolta nel carcere di Barcellona PG
Quattro detenuti catanesi, rinchiusi nel carcere di Barcellona, sono stati protagonisti di una incredibile ribellione dalla quale, fronteggiati dalla polizia penitenziaria, hanno comunque desistito. Al fine di protestare contro il rifiuto, che sarebbe stato loro opposto nella fase dei controlli preventivi in portineria, rispetto alla richiesta di ricevere nel carcere delle polpette di “carne di cavallo”, durante l'orario di passeggio ed a celle aperte, hanno messo in atto – lo scorso 5 ottobre – una rivolta, un principio di sommossa. A raccontare l'increscioso episodio, accaduto poco dopo le 15 del 5 ottobre e mantenuto segreto per giorni, è Leonardo Orlando sul quotidiano Gazzetta del sud.
I detenuti avrebbero dapprima minacciato, e subito dopo aggredito selvaggiamente nel corridoio del piano terra del quinto reparto, un agente della polizia penitenziaria. L'uomo è stato privato delle chiavi che hanno consentito ai detenuti di allontanarsi e di aprire altri cancelli, fino a raggiungere una terza barriera, costituente l’ultimo accesso che permette di arrivare alla portineria principale del carcere. In soccorso dell'agente aggredito, è intervenuto un assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria il quale, pur ferito, ha avuto la forza di dare l'allarme richiamando l’intervento degli altri colleghi in servizio nel carcere. È stato così impedito che i detenuti ribelli, che di fatto si erano impossessati del controllo del piano terra del quinto reparto, raggiungessero altri settori del carcere. A questo punto ogni altra azione è stata impedita dall’azione degli agenti in servizio. I poliziotti penitenziari sono intervenuti per soccorrere un collega che da solo aveva fronteggiato 4 detenuti alla presenza di altri carcerati.
Gli aggressori, una volta fermati, sono stati dissuasi dal proseguire nella ribellione, dagli agenti accorsi in soccorso del collega. Tuttavia, gli effetti di questo grave episodio potrebbero essere seri per i 4 detenuti. Dovrebbero essere trasferiti in altre strutture carcerarie, per garantire la sicurezza dentro la casa circondariale. L'episodio contribuisce ancora una volta a sollevare interrogativi sulla sicurezza all'interno del Carcere di Barcellona, riportando in primo piano l'attenzione sulle misure necessarie a tutela degli agenti della polizia penitenziaria e anche di tutti quei detenuti che non attuano condotte violente.