Mafia: M5s, tutelare Angela Manca vittima di azioni criminali
Iniziative per tutelare Angela Gentile Manca, la cui salute sarebbe minacciata da "azioni di soggetti criminali allo stato ignoti che sversano da anni sostanze chimiche tossiche nel giardino e sulle pareti della sua abitazione, causando gravi intossicazioni alle vie respiratorie, stato confusionale, tremori", vengono sollecitate ai ministri dell'Interno e della Giustizia in un'interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle. La donna, ottantenne, vive a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), ed è madre del medico urologo Attilio Manca, la cui morte, avvenuta l'11 febbraio del 2004 a Viterbo, è stata "identificata come omicidio collegato alla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto", scrivono nell'iterrogazione i firmatari, tra i quali Federico Cafiero de Raho. Inoltre, si legge nell'atto parlamentare, "nel 2004 e nel 2005 i coniugi Manca presentarono esposti alla procura di Viterbo e di Messina, rappresentando sospetti circa il coinvolgimento del nipote Ugo Manca nella morte di Attilio. Da allora Ugo e Gaetano Manca (padre di Ugo) misero in atto comportamenti vessatori e intimidatori nei confronti dei genitori di Attilio, che sfociarono prima in un provvedimento cautelare a carico di Gaetano Manca e poi in un processo per i reati di minacce ed ingiurie (successivamente estinto per intervenuta morte del reo); da anni ed a tutt'oggi Ugo Manca abita nella casa che confina proprio con quella di Angela Gentile" e "agli atti delle forze di polizia Ugo Manca conta frequentazioni con mafiosi barcellonesi di alto rango". "Il nome di Ugo Manca - si afferma ancora nell'interrogazione - è emerso da ultimo nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Campo, che il 27 febbraio 2016 ha raccontato ai magistrati della Dda di Messina che a provvedere all'eliminazione di Attilio Manca era stato, assieme ad altre due persone, proprio il cugino Ugo". Secondo i parlamentari M5s, gli atti vessatori e minatori contro i genitori di Attilio Manca "iniziarono nel momento in cui i coniugi sollevarono dubbi sul coinvolgimento di soggetti barcellonesi, legati alla locale cosca mafiosa, nella morte del proprio figlio" e sono "da interpretare come miranti a far recedere l'ormai vedova Angela Gentile dal suo impegno nella ricerca della verità, anche processuale, sulla morte di Attilio". (AGI)