Milazzo: i Carabinieri denunciano due persone per reati ambientali e sequestrano un’area di 1.500 mq
I Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno deferito in stato di libertà due persone per deposito incontrollato di rifiuti e per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
Nell’ambito delle attività di verifica del rispetto delle norme in materia ambientale, i militari della Stazione Carabinieri di Milazzo hanno effettuato una mirata attività di osservazione del territorio di competenza con il supporto aereo del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, al fine di prevenire e contrastare le condotte illecite connesse all’abbandono e allo smaltimento dei rifiuti, che deturpano la bellezza del territorio, oltre a causare gravi danni all’ambiente naturale e alla salute.
Il conseguente accesso ispettivo, effettuato unitamente a personale dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale,ha permesso di accertare la presenza di rifiuti accumulati di vario tipo, di proprietà di una ditta in liquidazione operante la vendita al dettaglio di materiale idraulico, da costruzione ed arredamento per bagni e cucine. In particolare sono stati rinvenuti rifiuti combusti contenuti in fusti, ingenti quantità di piastrelle integre e non, accatastate e disseminate alla rinfusa, sanitari in ceramica, un frigorifero, un condizionatore ed una caldaia in evidente stato di abbandono, imballaggi in plastica e in cartone ammalorati, documentazione cartacea di vecchia data in abbandono, pedane in legno integre e non, tubazioni in polietilene, un’impastatrice per cemento ammalorata alimentata elettricamente, sacchi in plastica disseminati alla rinfusa contenenti rifiuti da demolizione, una vasca da bagno con all’interno rifiuti misti, due veicoli targati in cattivo stato di manutenzione, già destinatari di gravame di fermo amministrativo fiscale, nonché diversi serbatoi, raccordi, tubazioni ed onduline per cui sarà verificata la presenza di cemento-amianto.
L’area controllata ed i materiali rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro dai Carabinieri, che hanno informato la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dott. Giuseppe Verzera.