L’ex garante per l’infanzia del Comune Fabio Costantino agli studenti: “Non siete soli. Insieme perché non accada mai più”
Vita, amicizia per sempre, amore, dolore. Sono i temi affrontati dall’ex garante per l’infanzia e adolescenza del Comune di Messina, Angelo Fabio Costantino, invitato dal dirigente dell'”Istituto Agrario Cuppari”, dopo la scomparsa di uno studente. Di seguito il post che Costantino ha pubblicato su Facebook.
“Gli abbiamo detto che ci piacciono i loro orecchini ed i loro tatuaggi, che la loro musica, anche se rumorosa, ci interessa perché racconta di loro. Gli abbiamo detto che per noi non è importante se vestono alla moda o se sono stravaganti, se i loro vestiti sono strappati o colorati. Gli abbiamo detto che ci piacciono per come sono e che siamo innamorati del loro cuore, che ci interessano i loro discorsi, che crediamo nel loro futuro e che abbiamo bisogno di loro. Gli abbiamo detto che anche noi abbiamo paura, che non siamo perfetti e che non vogliamo cambiarli. Gli abbiamo detto che a volte fanno rumore ma che quando c’è troppo silenzio siamo preoccupati, che ci mancano quando non sono a scuola”.
“Gli abbiamo chiesto scusa per tutte le volte che non li abbiamo capiti, per quando abbiamo dimenticato di salutarli. Li abbiamo stimolati a cercarci, a scriverci e se necessario a rimproverarci perché nel rispetto tutto si può dire. Gli abbiamo sussurrato parole di vita, gli abbiamo raccontato che amare fa stare bene sempre. Gli abbiamo detto che ognuno di noi ha bisogno degli altri e che insieme possiamo cambiare il mondo”.
“Abbiamo pianto insieme perché le nostre lacrime sono uguali alle loro. Siamo fatti tutti di acqua e di anima; abbiamo la stessa sostanza, abbiamo lo stesso dolore. Ci siamo detti che insieme possiamo rialzarci perché non accada mai più tanto strazio. Erano addolorati, tristi, spaventati ma gli abbiamo detto che non sono soli, che non abbiamo paura di parlare della morte. Gli abbiamo detto che la vita, seppur a volte è difficile, è un libro da leggere sino in fondo a voce alta e con orgoglio perché ogni vita è luce.
Loro hanno risposto e ci hanno lasciato senza parole. V. era con noi perché è lui che ci ha riunito.
La scuola era anche la sua casa, i compagni i suoi fratelli, gli insegnanti e i dirigenti i suoi genitori”.