Acido sul volto di una donna dopo la Messa di Pasqua. Arrestato un 65enne di Barcellona – Stampalibera.it
Ultimo aggiornamento 21-12-2024 20:53
29 Aprile 2023 Cronaca di Messina e Provincia
Acido sul volto di una donna dopo la Messa di Pasqua. Arrestato un 65enne di Barcellona
Chiuso il cerchio. I carabinieri della Stazione di San Filippo del Mela hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal gip presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un 65enne barcellonese, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del delitto di lesioni personali aggravate, commesso contro una donna di 66 anni.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti delle indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Milazzo, a seguito delle lesioni subite da una donna di San Filippo del Mela che la sera di Pasqua, fuori dalla chiesa di Olivarella, era stata attinta al volto da un liquido corrosivo gettato da un uomo che le aveva procurato gravi lesioni, motivo per il quale era stata trasportata al Policlinico Universitario di Messina per le cure del caso. Dal complesso delle indagini svolte dai militari dell’Arma, segnatamente alle dichiarazioni rese dalla vittima e dalle dichiarazioni di alcuni testimoni, era emersa una marcata ostilità dell’indagato nei confronti della donna, alla quale addebitava la rottura della propria relazione con la moglie, cugina della vittima.
Nel corso delle successive indagini, i carabinieri procedevano alla perquisizione dell’abitazione dell’indagato all’esito della quale hanno sequestrato gli indumenti indossati dall’uomo poiché, in particolare le scarpe, presentavano evidenti segni di deterioramento riconducibili a contatto con sostanza corrosiva. Inoltre, dalla visione e dalle analisi dei filmati estrapolati da un sistema di videosorveglianza installato in prossimità del luogo dove era stato consumato il delitto, è stata accertata la presenza dell’indagato proprio nell’arco temporale in cui era avvenuta l’aggressione.
Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il gip ha ritenuto sussistente la premeditazione del delitto ed ha pertanto disposto a carico dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.
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