Inchiesta Alfano Ter, il gip rimanda la decisione sull’opposizione alla richiesta di archiviazione
di EDG - Il gip Claudia Misale ha rinviato la decisione sulla presentazione dell'ennesima opposizione alla richiesta di archiviazione per l'inchiesta “Ter” sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano, avanzata nei mesi scorsi dai sostituti procuratori Vito Di Giorgio e Antonio Carchietti della Procura di Messina.
A depositarla al Gip di Messina era stato il legale di Francesco Alfano, l'avvocato Fabio Repici, a novembre scorso.
Nel corso dell'udienza il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto procuratore della Dda Antonio Carchietti, che a lungo hanno indagato sulla vicenda, hanno ribadito la richiesta di archiviazione. Archiviazione a cui si è opposto l'avvocato Fabio Repici, in rappresentanza della famiglia Alfano, che ha sollecitato il rigetto della richiesta ed indagini suppletive. La richiesta di archiviazione, inoltre, è stata ribadita dall'avvocato Diego Lanza, difensore di Genovese. Alla fine il gip si è riservata la decisione: dovrà decidere se le indagini andranno avanti o se chiudere questo capitolo.
Va ricordato che per il delitto sono già stati condannati in via definitiva un mandante e un killer, il boss Giuseppe Gullotti e il camionista Antonino Merlino.
Quello stesso Merlino che secondo il collaboratore di giustizia Carmelo D'Amico, sarebbe innocente. Il pentito aveva dunque indicato il 49enne Stefano Genovese e Basilio Condipodero, come sicario basista dell'omicidio.
Nei confronti di entrambi, però, per i pm messinesi non ci sarebbero prove sufficienti per dire che siano gli esecutori materiali dell'omicidio del giornalista.
Nella richiesta di archiviazione si dava atto del colloquio che i pm hanno avuto il 30 novembre 2021 con lo stesso Merlino che aveva ribadito la propria innocenza.
Il fatto nuovo che aveva portato a sentirlo erano le dichiarazioni del pentito milazzese Biagio Grasso. Quest'ultimo, in un vecchio processo satellite dell’omicidio Alfano per false dichiarazioni di due testi durante il procedimento di primo grado per l’uccisione del giornalista, rispondendo alle domande di Fabio Repici, aveva fatto alcune dichiarazioni clamorose. In sintesi Grasso, aveva dichiarato che raccolse le confidenze proprio di Antonino Merlino, con cui era molto amico che gli confessò di non aver ucciso Alfano e di conoscere anche il “vero” killer, pronunciando poi il nome di Stefano Genovese, difeso dall'avvocato Diego Lanza.
Purtroppo però, sentito dai magistrati, Merlino, pur confermando di conoscere Biagio Grasso, non sarebbe andato oltre nelle dichiarazioni. Quando nel novembre del 2021 i magistrati avevano chiesto in maniera esplicita a Merlino, «Ha mai parlato con Grasso Biagio dell’omicidio del giornalista Alfano, avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto? Se sì, cosa vi siete detti?», Merlino si era avvalso della facoltà di non rispondere. 'Subito dopo, il propalante – hanno poi scritto i magistrati nella richiesta di archiviazione -, ha inteso rilasciare spontanee dichiarazioni per come segue: "Ringrazio per la vostra presenza a livello umano, voglio solo dire che sono un carcerato innocente ma, sul resto, come anticipato e come consentitomi dalle norme vigenti, chiedo di poter non rispondere. Per favore, non mettetemi in difficoltà"'.