Centro medico Unime rimasto chiuso 3 anni. Navarra: “Colpa del direttore sanitario”. Bruschetta sul centro medico: “Non era compito del direttore sanitario”
“Non posso nascondere la sorpresa nell’avere letto le dichiarazioni del professore Cuzzocrea in occasione della riapertura del Centro-Medico sportivo. Non mi stupisce certo il fatto che, ancora una volta, abbia voluto dedicare un pensiero al precedente governo dell’Ateneo di cui lui stesso – giova sempre ricordarlo – faceva parte, né sono risultate inattese le sue accuse come al solito gratuite e frutto di ricostruzioni parziali, ma sicuramente non mi attendevo che arrivasse a dimostrare un simile livello di sfrontatezza”.
Così l’ex rettore dell’Università di Messina, Pietro Navarra, replica all’attuale rettore, Salvatore Cuzzocrea, in merito alle vicende del centro medico sportivo riabilitativo.
“Responsabilità del direttore sanitario”.
“Per chiarezza, ricostruisco i fatti. Il Centro-Medico sportivo inaugurato nel 2015 era un centro autonomo di spesa dell’Ateneo, la cui responsabilità gestionale era demandata ai vertici amministrativi e sanitari della struttura. L’amministrazione da me guidata aveva varato il progetto del Centro, che era stato approvato da parte dell’Asp (Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Ambienti di Vita Unità operativa Igiene Edilizia Pubblica e Privata). A quel punto, l’Ateneo aveva messo strutture e tecnologia – ribadisco, con il nulla osta dell’autorità competente – a disposizione di professionisti esperti in materia sanitaria. Tra questi, il direttore sanitario che aveva il compito di vigilare, segnalare e risolvere eventuali criticità, reali e potenziali nello svolgimento ed erogazione dell’attività medica”.
“Dispiace apprendere che l’assenza dell’autorizzazione sanitaria del Dipartimento di Prevenzione Unità operativa complessa Siav (Servizio igiene ambienti di vita) Controllo e Vigilanza dell’Asp non sia stata debitamente segnalata da chi aveva allora la responsabilità del regolare funzionamento del Centro sotto l’aspetto sanitario che, ancora oggi, però, vedo tra i protagonisti accanto al rettore. Nel momento in cui, pertanto, quest’ultimo ha parlato della precedente gestione (di un Centro che, lo ricordo e sottolineo, aveva una sua autonomia), piuttosto che rivolgere lo sguardo a favore di telecamere e riservare le sue parole ai precedenti vertici dell’Ateneo, avrebbe dovuto girarsi verso chi era al suo fianco…”.
Censure Anac.
“Per quanto attiene al rispetto delle regole di cui il professore Cuzzocrea ha parlato, poi, mi auguro – come cittadino e docente di questa Università – che chi di dovere faccia presto chiarezza sulle gravi e circostanziate censure che l’Autorità nazionale anticorruzione ha mosso all’Ateneo di Messina in merito agli affidamenti per oltre 30 milioni di euro che l’amministrazione universitaria ha deliberato poco più di un anno fa. Una oscura vicenda, le cui eventuali responsabilità emergono dalla lettura della delibera Anac numero 184 del 5 aprile del 2022”.
La replica di Cuzzocrea nel 2022 sul caso Anac: “Massima trasparenza”.
Nel 2022, così il rettore replicava agli organi di stampa sul caso Anac: “Tutti gli atti dell’amministrazione universitaria sono stati espletati nel pieno rispetto della legge e delle indicazioni dell’Autorità nazionale in materia di anti-corruzione. Abbiamo stipulato un recente accordo con la Guardia di Finanza proprio per assicurare a tutti gli atti il profilo della massima trasparenza. Le carte ai ministri, se sono interessati, gliele faremo pervenire noi. Siamo sereni e consapevoli di avere avviato una serie di progetti e di investimenti per il bene della città. Resta l’amarezza per l’ennesimo attacco, esclusivamente politico, all’Università e alla città di Messina”.
Unime, Bruschetta sul centro medico: “Non era compito del direttore sanitario”.
Arriva a stretto giro di posta la replica del direttore sanitario Daniele Bruschetta all’ex rettore di Unime Navarra, che sulla vicenda del centro medico d’ateneo è intervenuto indicando proprio nella poltrona del professore lo snodo principale dell’iter che avrebbe dovuto condurre all’autorizzazione, arrivata dopo 3 anni.
“Secondo la normativa vigente, il compito del direttore sanitario è quello di “curare l’organizzazione tecnico-sanitaria della struttura sotto il profilo igienico-sanitario e organizzativo”. Compito che è stato sempre svolto con diligenza e nel pieno rispetto delle normative di legge – spiega il professore Bruschetta – Sottolineo che sono stato nominato Direttore sanitario con Decreto Rettorale e del consiglio di amministrazione successivamente alla costituzione del Centro medico sportivo riabilitativo, il cui iter amministrativo è stato curato interamente dall’Amministrazione dell’epoca e sul quale nessun obbligo di controllo grava sul direttore sanitario.” “Pertanto, nessuna responsabilità può essere ascritta al direttore sanitario per funzioni che non competono allo stesso.”, conclude.