Viadotto Ritiro, operai senza stipendi e fine lavori mai. Sindacati all’attacco: “Una vergogna nel silenzio delle istituzioni”
"Il cantiere del Viadotto Ritiro è totalmente fermo e, in questi giorni, vede la presenza di soltanto 1-2 lavoratori. Pertanto, senza giri di parole o inutili chiacchere, si sta consumando l’ennesima incompiuta sulla pelle della città e dei messinesi”. E' l'attacco di Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo in aperta polemica con la Toto Costruzioni dopo quella già innescata nei mesi scorsi in cui si paventava proprio il blocco dei lavori.
“Sul reale stato dei lavori del Viadotto Ritiro, i fatti ci danno ancora una volta ragione e confermano tutte le nostre reiterate denunce in merito al sostanziale blocco delle attività lavorative", si legge in una nota del sindacato che ricorda la smentita della ditta che il 23 novembre scorso aveva invece dichiarato che il Viadotto Ritiro sarebbe stato “ultimato nel corso dei primi mesi del 2023“ per poi far slittare la data alla "prima metà del gennaio 2023”.
Anche gennaio è trascorso invano. "Potremmo fermarci qua, non aggiungere altro e lasciare alla valutazione dei singoli il livello la credibilità delle parole espresse - è la dichiarazione di Tripodi e De Vardo - ma trattandosi di una vicenda che investe pesantemente la città e la carne viva dei lavoratori dobbiamo insistere su questa clamorosa vicenda che Messina è costretta a subire nell’assordante silenzio delle istituzioni che sembrano vivere in un altro pianeta. Siamo, ormai, in piena stagione primaverile e le date di apertura del bypass e di fine lavori dell’opera strombazzate dalla Toto costruzioni, fra l’altro espresse in aperta polemica con le nostre fondate denunce, sono paurosamente smentite dai fatti".
Ma c'è di più: "I lavoratori non vengono pagati da quasi tre mesi e sono ormai allo stremo e stesso discorso vale anche per i fornitori. Al netto delle ormai palesi difficoltà della Toto Costruzioni, i numeri e le risorse finanziarie legate alla realizzazione del Viadotto Ritiro ci inducono ad esprimere ulteriore preoccupazione. Sappiamo, infatti, che fra sal, riserve e tutti gli oneri accessori la Toto Costruzioni, ad oggi, deve incassare all’incirca gli ultimi 2 milioni di euro, ma le stime oggettive e concrete indicano in oltre 5 milioni di euro gli importi necessari per realizzare soltanto i lavori più urgenti poiché da questa stima rimane fuori il vero cuore dell’opera che non è stato toccato: il famoso “giunto”, oggetto di infinite valutazioni e discussioni, e che rappresenta il convitato di pietra di questa kafkiana vicenda. Ecco perché pensiamo che, a questo punto, si debba intervenire senza indugio per rilanciare questa grande vertenza che investe la città di Messina. In tal senso, chiediamo con urgenza l’intervento sostitutivo del Cas, fino ad oggi totalmente silente, a tutela dei diritti salariali dei lavoratori e, contestualmente, auspichiamo un autorevole coinvolgimento di Sua eccellenza il prefetto di Messina Cosima Di Stani affinché si apra un confronto ufficiale finalizzato a chiarire nella giusta sede istituzionale le prospettive del Viadotto Ritiro. I messinesi - hanno concluso i sindacalisti - sono esausti di subire sulla propria pelle questo disastro che pesa enormemente sulla loro vita quotidiana”.