L’omicidio di Lorena Quaranta, si torna in aula: fissato l’Appello
Si riapre il processo sulla morte di Lorena Quaranta, la giovane uccisa nella sua casa di Furci Siculo quasi tre anni fa. Un omicidio per il quale è stato condannato in primo grado all’ergastolo il fidanzato della 27enne, Antonio De Pace. Il prossimo 9 maggio si terrà l’udienza in Appello. Il decreto di citazione per il giudizio d’appello è stato firmato dal presidente Carmelo Blatti. Ma sulla vicenda giudiziaria pesa il rischio di annullamento della sentenza perché uno dei giurati aveva superato in corso di processo i 65 anni, soglia massima prevista per fare parte del collegio. Un aspetto messo in luce dall’avvocato Salvatore Silvestro che assiste lo stesso De Pace.
L’infermiere calabrese era stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi imputabile, al termine della perizia effettuata per conto della procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichiatrici” nel ragazzo di origini calabresi, all’epoca dei fatti vittima di una “importante condizione ansiosa”. Il giovane infermiere dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Barba: la Corte ha stabilito pure una provvisionale – ovvero un anticipo subito esecutivo – di 200.000 euro.