La scuola Cannizzaro Galatti chiuderà per lavori a fine anno: i consiglieri comunali Antonella Russo e Felice Calabrò interrogano l’amministrazione
L’istituto Cannizzaro Galatti chiuderà alla fine dell’anno scolastico per lavori di adeguamento antisismico e rifacimento del tetto. I mille alunni di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado, gli oltre 150 docenti e la trentina di unità di personale Ata, verranno spostati presso l’istituto San Luigi, sul viale Regina Margherita, per i due anni di durata dei lavori, insieme con le classi attualmente dislocate presso l’istituto Cristo Re e l’istituto Antoniano. E due consiglieri comunali del Pd, Antonella Russo e Felice Calabrò, hanno interpellato l’amministrazione con una dettagliata interrogazione in ben undici punti, chiedendo lumi sul costo dei lavori (i due chiedono se sia vero che costeranno dieci milioni), sul loro inizio (“di cui non si conosce al momento la data”, scrivono), sulla loro fattibilità, sulle eventuali alternative. “I genitori, costituiti in comitato spontaneo, sono preoccupati “in merito al percorso formativo, visto che già molti hanno manifestato l’intenzione di richiedere il trasferimento presso altre scuoledel centro cittadino, pur di rimanere in aree di prossimità con le rispettive abitazioni o con i rispettivi luoghi di lavoro”, scrivono i consiglieri, che ipotizzano anche “le nuove iscrizioni, che scadono il 31 gennaio 2023, saranno pochissime, forse non oltre la decina, e che vi sarà non meno del 40% degli alunni attualmente iscrittiall’istituto comprensivo che chiederanno il trasferimento in altri siti”. Ma i consiglieri chiedono anche se sia “conforme al vero che ad oggi non sia ancora stato redatto, nè tantomeno approvato, alcun progetto esecutivo in conseguenza della relazione sulla vulnerabilità sismica dell’Istituto depositata dalla società Cascone di Catania”. “Ad ottobre 2022, a causa del temporaneo trasferimento di alcune classi di studenti presso l’istituto S. Antonio, sono stati richiesti circa 70 nullaosta di alunni che poi si sono trasferiti, quindi è facile temere che questo fenomeno sarà deflagrante non appena si avrà la contezza che il trasferimento complessivo presso l’istituto San Luigi sarà definitivo”, scrivono Russo e Calabrò.