Si è svolta a Roma nella sala Protomoteca in Campidoglio, la cerimonia di consegna del Premio Internazionale Valore Coraggio dedicato a chi si distingue per azioni meritorie e patrocinata dal Senato della Repubblica, dal Comune di Roma e dall’Unesco. “Una manifestazione all’insegna della legittimazione del Coraggio inteso come forma solidale di considerazione umana e del Valore come finalità unica dell’essere umano – afferma Sergio Marini, Presidente della Fondazione Italia Sostenibile che ha promosso il premio – Un’ambizione ben lontana dalle dinamiche dei nostri tempi in cui potere, denaro e valorizzazione dell’effimero sono le basi su cui vengono costruite le fondamenta malsane di ciò che non lascia tracce benevole.”
La selezione dei premiati è stata affidata a diverse Giurie, per i diversi ambiti: “Cultura e Creatività”, “Economia e Impresa”, “Società e Comunità” e al Riconoscimento “Premio Speciale”. Il primo dei premiati è stato Papa Bergoglio, “per il suo operato di missionario di pace con la ricerca, senza soluzione di continuità, di intesa e fraternità tra i popoli”, dice la motivazione. Il Pontefice ha già ricevuto in Vaticano il riconoscimento e ha risposto con un messaggio, scrivendo, tra l’altro: “Ringrazio vivamente per il gesto, per la sensibilità e per le espressioni di affetto”. Oltre all’Ambasciatore Zazo e al Reporter Sorbi, testimoni coraggiosi del massacro ucraino, ha ritirato il premio l’iraniana ottantenne Gohar Eshghi, che ha sfidato il regime strappandosi il velo e continua a incitare alle proteste.
Premiato anche Giuseppe Antoci che, come Presidente del Parco dei Nebrodi in Sicilia, si è battuto contro la mafia nell’agricoltura subendo varie minacce e un gravissimo attentato mafioso, dal quale è uscito illeso grazie all’intervento armato della scorta della Polizia di Stato. Le ultime minacce sono proprio di questi ultimi giorni, scoperte dagli inquirenti nelle attività d’indagine, ed evidenziano la volontà dei detenuti al 41 bis di ucciderlo perché reo di essere l’ispiratore della legge contro le truffe sull’accaparramento mafioso dei fondi europei dedicati all’agricoltura. Il suo Protocollo di Legalità, noto come “Protocollo Antoci”, è stato recepito nel Nuovo Codice Antimafia e votato in Parlamento nel settembre 2017 e, in seguito, la Commissione Europea ne ha consigliato l’applicazione agli Stati Membri. Da questo lavoro sono scaturite tante attività di indagine in varie Procure italiane e, non ultimo, il “Maxiprocesso Nebrodi”, uno dei più importanti nella lotta alla mafia, che ha inflitto, il 31 ottobre scorso, condanne severissime, più di sei secoli di carcere, per 91 persone nonché la confisca di milioni di euro alle famiglie mafiose. Antoci, sotto tutela da otto anni, è oggi una delle persone più scortate d’Italia.
Premiati, tra gli altri, anche i sindaci dell’area del sisma nell’Italia centrale Michele Paniconi e Leonardo Ranalli, che insieme ad altri colleghi, ad imprese e cittadini hanno creato una rete di Comunità di energia rinnovabile; la giornalista Fiamma Satta, che lavora inchiodata alla sua sedia a rotelle; Isabella Rossellini, per la sua lotta contro le molestie sessuali e la difesa degli animali; Giampaolo Nicolasi, della Comunità Incontro, per la lotta alle tossicodipendenze; Franco e Andrea Antonello, padre e figlio, il cui impegno contro l’autismo è diventato il documentario “Se ti abbraccio non aver paura”, e poi eroi della vita quotidiana come Martina Nonni e Paolo Cetorelli, rispettivamente cassiera e titolare di supermercato, per la dedizione e solidarietà durante la pandemia. Infine, un premio alla memoria per il giornalista Amedeo Ricucci, recentemente scomparso, che ha raccontato, con coraggio, tante guerre. A consegnare i premi tante personalità delle Istituzioni e del mondo culturale, tra gli altri il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro per le Riforme Elisabetta Alberti Casellati.