Fidanzati morti in Inghilterra: Nino, Fra e il sogno spezzato di una vita oltremanica
Nell’ultimo post pubblicato su Facebook sono insieme in un pub. Felici, lo sguardo dritto verso lo smartphone, un video di pochi istanti che si ripete in loop. Francesca strizza l’occhio, Nino sorride. Nei commenti decine di cuori. Nessuno dei due può immaginare cosa li aspetta. «Erano innamoratissimi», raccontano gli amici. E non perdevano occasione per dirselo.
Francesca Di Dio, 20 anni, di Montagnareale, in provincia di Messina, e il suo fidanzato, Nino Calabrò, di cinque anni più grande, di Milazzo, sono stati trovati morti, mercoledì pomeriggio, a Thornaby-on-Tees, comune della contea di North Yorkshire, nell’appartamento in cui il ragazzo abitava da quando si era trasferito nel Regno Unito. Assassinati, dicono gli investigatori, che hanno fermato un sospettato. Nino era partito dalla Sicilia tre anni fa per trovare lavoro.Era riuscito a farsi assumere come croupier al Grovesnor Casinò di Stockton. «Era un grande sportivo e un lavoratore — raccontano gli amici —. Dopo il diploma all’Istituto Tecnico Industriale di Milazzo, aveva iniziato a lavorare nel campo della ristorazione e si era anche iscritto all’università». Ma l’Inghilterra era il suo sogno nel cassetto. Alcuni coetanei si erano trasferiti a Londra e Nino aveva deciso di tentare la sorte oltre Manica. La madre impegnata nel volontariato, il padre Salvatore, sottufficiale della Guardia di Finanza, Nino si era fidanzato con Francesca tre anni fa.
Un amore vissuto a distanza: la ragazza andava spesso a trovarlo nel Regno Unito, ma continuava a vivere a Montagnareale dove seguiva un corso da estetista al Centro Studi Aurora. «Abbiamo frequentato la scuola insieme — racconta Mada Zaharia —. Era socievolissima ed era impossibile non legare con lei. Quanti ricordi, quante risate». Una passione per il make-up, Francesca aveva lasciato l’istituto artistico per studiare da estetista. Una famiglia semplice — il padre impiegato in un’impresa di pompe funebri, la madre casalinga e una sorella di poco più piccola studentessa all’alberghiero — che l’ha tirata su con grandi sacrifici. «Amava gli animali — racconta Dora, una delle sue amiche —. C’eravamo conosciute perché non potevo più tenere il mio cane e volevo regalarlo. Pubblicai un annuncio e lei rispose. Prese il mio cucciolo e legammo subito. Mio marito poi conosceva Nino fin da ragazzo». L’ultimo accesso a Whatsapp di Francesca è dell’alba di mercoledì. «So che i genitori non la sentivano da due giorni ed erano preoccupati — dice Dora —.Per questo hanno chiesto agli amici di controllare la casa temendo che fosse successo loro qualcosa e li hanno trovarti morti. Noi c’eravamo sentite giorni fa, aveva saputo dell’ondata di maltempo che avevamo avuto e mi ha cercato per chiedermi se stavamo bene». Francesca doveva finire il suo corso. Si era presa una breve vacanza e aveva raggiunto Nino. Sarebbero dovuti tornare in Sicilia dopo Natale. «Ho saputo che erano morti da un messaggio di una conoscente», racconta Dora. Incredula, la ragazza ha chiamato una delle storiche amiche di Francesca per avere notizie.
Le famiglie sono partite ieri per l’Inghilterra, il Paese in cui i due fidanzati speravano di costruirsi un futuro. «Ciao Panda, il tuo sorriso e la tua voglia di vivere resteranno nei nostri cuori», l’addio a Nino delle Aquile del Tirreno Rugby, la squadra in cui aveva giocato.