Untore sieropositivo e la morte dell’ex, condanna annullata in appello
E' stata annullata per un vizio formale la sentenza di condanna a 22 anni per omicidio volontario, emessa dalla corte assise di Messina, nei confronti di Luigi De Domenico.
Il 57enne era stato arrestato e processato perché ha nascosto per anni di essere malato di Hiv, continuando, nonostante la patologia, ad avere rapporti sessuali non protetti e contagiando almeno quattro donne, una delle quali, la sua ex, è morta di Aids.
Il legale dell'uomo, Carlo Autru Ryolo, aveva impugnato il verdetto, sostenendo che ben due dei giurati nel corso del processo avevano compiuto 65anni, età massima prevista dalla legge per ricoprire la carica. Tesi condivisa dalla procura generale che il 25 ottobre scorso aveva chiesto l'annullamento della sentenza.
Adesso gli atti tornano proprio alla Corte d’Assise, sempre a Messina, che dovrà nuovamente ricominciare il dibattimento da capo
La sentenza, arrivata intorno alle 14, è stata accolta con amarezza dai familiari dell’avvocata scomparsa.
“Dal dispositivo della sentenza si evince con chiarezza che la posizione dell’imputato non è stata valutata nel merito. Si tratta solo di un annullamento dovuto al fatto che due componenti della corte avevano superato i 65 anni d’età. Le argomentazioni su cui si fonda la sentenza di condanna di primo grado non sono state evidentemente prese in esame. Si ricelebrerà il processo e saremo pronti a difendere le nostre posizioni nei medesimi termini con cui lo abbiamo fatto in primo grado”, è il commento dell’avvocato Bonaventura Candido, che assiste la famiglia insieme alla collega Elena Montalbano.