Via all’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022”, il programma dettagliato
Inizierà stamattina, venerdì 4 novembre, l’esercitazione della Protezione Civile denominata “Sisma dello Stretto 2022”. La simulazione si terrà in otto comuni del messinese e anche in quelli della costa calabrese e coinvolgerà 2200 uomini della protezione civile, circa 400 dipendenti della regione e dei comuni e circa 450 mezzi. Le attività prevedranno anche il coinvolgimento della popolazione, di quartieri specifici e di uomini della protezione civile provenienti da altre regioni.
L’evento storico di riferimento per lo scenario esercitativo è il terremoto che il 16 gennaio 1975, con epicentro nell’entroterra di Reggio Calabria, ha colpito l’area dello Stretto di Messina. Per rendere maggiormente significativa la risposta in termini di gestione dell’emergenza, nella simulazione è stata incrementata la magnitudo dell’evento (fino a 6 gradi), capace di innescare anche frane e liquefazioni ed eventi di maremoto. La novità dell’esercitazione sarà il test di IT-Alert, ossia di un nuovo sistema di comunicazione che basandosi sulla tecnologia cell-broadcast comunica attraverso un SMS il pericolo imminente e il comportamento da tenere.
Secondo quanto riportato dal sito della protezione civile nazionale, Sisma dello Stretto 2022 vedrà la realizzazione di un’area di lavoro presso l’ex ospedale Margherita per la simulazione di attività di ricerca e soccorso in uno scenario urbano (USAR – Urban Search And Rescue) mediante Unità cinofile della Guardia di Finanza e di squadre dei Vigili del Fuoco. In notturna, invece, sarà simulata l’attività di soccorso tecnico urgente a seguito di un incidente ferroviario causato dall’arresto di un treno nella galleria ferroviaria dei Peloritani. Anche i beni culturali avranno il loro spazio all’interno dell’operazione: un team composto da Vigili del Fuoco, Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, personale comunale e volontari provvederà a rimuove e mettere in sicurezza manufatti di interesse storico artistico presenti all’interno del Forte San Salvatore.
Al Palarescifina vengono invece realizzate un’area di ammassamento destinata a ospitare Vigili del Fuoco e volontari di protezione civile e un’area di accoglienza per la popolazione, allestita dalla Regione Siciliana e dal Comune di Messina. In quest’ultima, vengono sperimentate attività di assistenza alla popolazione vulnerabile con scheda SVEI. Durante le attività esercitative, viene testata, per posti di comando, l’attivazione delle colonne mobili regionali: in Sicilia veranno attivate le colonne mobili provinciali della regione Siciliana gemellate con i comuni del messinese. È , inoltre, coinvolta la colonna mobile della Regione Marche con l’effettivo impiego del modulo Telecomunicazioni presso l’area di accoglienza della popolazione allestita a Palarescifina.
L’esercitazione vedrà sul campo anche i geologi degli ordini professionali regionali di Calabria e Sicilia che effettueranno sopralluoghi tecnici nell’area di Reggio Calabria per la verifica di dissesti legati a frane sismo-indotte sulla rete viaria provinciale e comunale e per controlli tecnici nell’area di Capo Peloro a seguito del maremoto. A Milazzo la protezione civile, la Regione, i vigili del fuoco e il personale della raffineria e della Capitaneria di Porto locale sperimentano la gestione di un incidente Natech, cioè di un incidente tecnologico in un impianto industriale per effetto di evento sismico e di maremoto.
Inoltre, i tecnici Anas, Cas e della rete ferroviaria italiana (RFI) provvederanno ad applicare le procedure che prevedono il blocco della viabilità e l’avvio delle verifiche speditive, i cui esiti devono essere resi disponibili entro poche ore. A seguito delle prime verifiche è possibile stabilire se è consentito il transito dei mezzi di soccorso sul territorio o valutare la definizione di percorsi di accesso alternativi. I vigili del fuoco si occuperà di delineare le zone rosse nei territori colpiti. A livello navale saranno coinvolte varie imbarcazioni della Guardia Costiera. Nel particolare, a Reggio Calabria, sarà simulato il trasferimento della colonna mobile della Regione Campania dal porto di Gioia Tauro al porto di Reggio Calabria con l’imbraco sulla nave San Marco/San Giusto. Sempre a Reggio, la Nave Ticino viene utilizzata per la fornitura di acqua potabile al servizio idrico locale. Nel porto di Villa San Giovanni è organizzato il coordinamento delle attività di soccorso e trasporto di passeggeri (in particolare quelli a bordo del traghetto FSI danneggiato a seguito degli effetti del maremoto). A Messina, il coordinamento delle attività di assistenza sanitaria e la gestione di evacuazioni mediche (MEDEVAC) è assicurato con mezzi e locali di bordo della nave Etna. Sempre in Sicilia, la nave Diciotti della Guardia Costiera si occuperà del trasporto della colonna mobile regionale dei Vigili del Fuoco dal porto di Milazzo al porto di Messina per aggirare le potenziali criticità che potrebbero verificarsi sulla viabilità stradale e consentire un celere intervento dei soccorritori. A Letojanni, invece, verrà simulata infine l’attività di recupero di un naufrago da parte della nucleo subacquei della Guardia Costiera con successivo elitrasporto.
Nella giornata di venerdì 4 novembre, dalle ore 17 sino alle 22 è prevista un’attività esercitativa da parte dei vigili del Fuoco con simulazione di un soccorso nel villaggio di Giampilieri e della relativa ricerca di persone disperse con unità cinofile e altri mezzi. “Al fine di non creare allarmismi ed eventuali disagi, si informa la popolazione – spiega l’Assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli – che domani negli orari concordati si registrerà il distacco della pubblica illuminazione nella parte alta del villaggio di Giampilieri, dove si trova il canalone sopra piazza Pozzo, interessata dall’esercitazione. Il resto del villaggio invece non sarà coinvolto e ognuno potrà proseguire le proprie attività con normalità. Si invitano infine i cittadini non interessati dalle prove a non invadere il campo perimetrato dall’esercitazione attorno alla quale vigeranno i divieti di sosta per consentire il parcheggio dei mezzi impiegati per lo svolgimento dell’evento”.
Il programma nel dettaglio:
Il 4 novembre è la giornata in cui si verifica l’evento sismico ed è quindi dedicata all’attivazione dei Centri di coordinamento locali e nazionali e allo svolgimento dei primi scenari operativi locali gestiti dal livello territoriale, con le proprie risorse.
• Ore 10:00 l’Ingv comunica l’evento sismico al Dipartimento della protezione civile; a seguire il SiAM dirama l’allerta maremoto e il Dipartimento invia il messaggio IT-alert. Vengono avviate le attività locali
• Ore 11:00 Si riunisce il Comitato Operativo della protezione civile
• Ore 16:00 Viene istituita la DICOMAC-Direzione di Comando e Controllo a Reggio Calabria e vengono avviate le attività
• Ore 20:00 Si chiudono le attività della prima giornata
Il 5 novembre è la giornata dedicata allo svolgimento degli scenari operativi “nazionali” nelle Province di Reggio Calabria e di Messina. La DICOMAC continua a svolgere le attività di coordinamento sul territorio.
• Ore 8:00 Iniziano le attività in DICOMAC
Durante la giornata, si svolgono le attività in DICOMAC e gli scenari operativi
• Ore 20:00 Si chiudono le attività in DICOMAC
Il 6 novembre è dedicato alle attività di debriefing.
• Ore 9:00 Inizia il debriefing
• Ore 12:00 Terminano le attività