“Sa creare senza distruggere”, a Ilaria Venturini Fendi il premio Horcynus Orca 2022
Nel corso della sessione autunnale di “Orizzonti – Transizione ecologica e nuove generazioni”, XX edizione dell’Horcynus Festival, venerdì 14 ottobre è stata ospite al Parco Horcynus Orca la designer green e imprenditrice agricola Ilaria Venturini Fendi a cui è stato consegnato il premio Horcynus Orca 2022 per il suo lavoro ventennale al servizio della sostenibilità ambientale e sociale, portato avanti senza abbandonare la creatività e la moda, tratto distintivo della famiglia Fendi.
“A Ilaria Venturini Fendi – ecco la motivazione del premio – che in questi anni ha saputo intrecciare ricerca del bello, capacità imprenditoriali ispirate alla sostenibilità, di assoluta originalità e di livello internazionale con un generoso e fecondo impegno civile, il Premio Horcynus Orca 2022, nella certezza che da oggi nasce una collaborazione per ricercare e costruire insieme luoghi condivisi di ricomposizione dei saperi per sostenere processi di sviluppo locale più sostenibili e giusti”.
Durante l’incontro, Ilaria Venturini Fendi ha dialogato con una cinquantina di studenti di due scuole, “IIS C. A. Dalla Chiesa” di Caltagirone e il liceo artistico “E. Basile” di Messina, e col pubblico del Festival del modo in cui ha riconvertito la propria precedente esperienza nell’azienda di famiglia, nell’ottica di – con le sue parole – “creare senza distruggere”. Ha così raccontato di “Carmina Campus” e dei “Casali del Pino”. Il primo è un progetto con una visione innovativa e sostenibile della moda e del design in cui creatività e alto artigianato made in Italy sono abbinati a rispetto per l’ambiente, impegno sociale e progetti di empowerment femminile, che hanno coinvolto in una prima fase donne africane, tra Camerun e Kenia, e poi donne nelle carceri italiane. La seconda è un’azienda agricola alle porte di Roma che Venturini Fendi ha riconvertito al biologico.
“Con Ilaria Venturini Fendi – ha detto Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina che, con la Fondazione Horcynus Orca organizza l’Horcynus Festival – e con organizzazioni, impresa e mondo della ricerca del nostro Paese stiamo lavorando all’idea di un’alleanza per la giustizia sociale e ambientale. Serve una intelligenza collettiva e connettiva che sia capace di accelerare i processi di cambiamento dei territori. Perché non c’è più tempo da perdere” ha concluso Giunta.
All’incontro – moderato da Giorgia Turchetto, responsabile dell’agenzia di promozione de “I Parchi della Bellezza e della Scienza” – è intervenuto da remoto anche Simone Cipriani, Fondatore e Direttore dell’Ethical Fashion Initiative e Presidente del Comitato Direttivo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per la Moda Sostenibile. Carmina Campus ha a lungo lavorato in Africa con Cipriani, per promuovere lavoro dignitoso per le donne africane, che non fosse carità ma occasione di libertà e riscatto. “Serviva un partner dell’industria che fosse ‘paziente’ – ha detto Cipriani – e capace di comprendere le ragioni di grossi investimenti in risorse umane, nella formazione e nella tutela della salute, finalizzati a rigenerare capitale sociale e ambientale. Il nostro partner è stato Carmina Campus della Venturini Fendi”.
La serata si è conclusa con la performance musicale-teatrale Methuselah. Quattro musicisti Gabin Dabiré, Paul Dabiré, Luigi Polimeni, Giacomo Farina e un drammaturgo, Massimo Barilla, sono andati alla ricerca delle radici possenti e profonde dell’essere vivente più antico del mondo, Methuselah, un albero di 4767 anni – già adulto quando Alessandro il Grande conquistava il Mediterraneo, quando Gesù nasceva e quando Maometto predicava – per raccontare in parole e musica la loro avventura millenaria.