Duplice omicidio di Camaro: Costantino,“Sono colpevole perché mi sono difeso”
“Sono colpevole perché mi sono difeso”: con queste parole Claudio Costantino ha esordito rispondendo alla prima domanda rivoltagli dal GIP, dott. Fabio Pagana.
Costantino ha risposto a tutte le domande del GIP ed a quelle del Pubblico Ministero, dott.ssa Giulia Falchi (titolare del caso insieme a Stefania La Rosa e l’aggiunto Vito Di Giorgio).
“Secondo quanto emerso - scrivono in una nota i legali Pagano e Taormina - in sede di interrogatorio, Claudio Costantino è rimasto vittima di un’irruzione, da parte di due soggetti entrambi armati, penetrati all’interno del suo domicilio. In questa dinamica si colloca la “reazione” del Costantino che, dopo essere scampato all’agguato ha, per l’appunto, reagito, fino ad allontanare Portogallo e Cannavò dalla propria abitazione. Un quadro che, ove confermato - scrivono ancora i legali - apre alla legittima difesa domiciliare. E la conferma arriva in parte dal rinvenimento, all’interno dell’abitazione, di tracce ematiche riconducibili a Cannavò Giuseppe. Sul versante della latitanza ha spiegato che essa è stata determinata dalla paura. Lui, dopo aver fatto una vita da barbone ("sono scappato perché avevo paura della vendetta dei Portogallo"), ha trovato ospitalità da due persone che erano comunque ignare del suo stato di ricercato”.
I legali al momento non hanno avanzato al giudice cautelare alcuna richiesta per una eventuale scarcerazione e concessione dei domiciliari. Per esaminare tutto davanti al giudice si torna in aula il prossimo 20 aprile. Quel giorno ci saranno anche i legali dei familiari delle due vittime, gli avvocati Cinzia Panebianco e Angela Martelli, insieme al collega Giuseppe Bonavita, che difende un altro indagato, Bartolo Mussillo.