Amministrative 2022, Gino Sturniolo sul Ponte sullo Stretto: «Solo noi possiamo prendere una posizione contro»
Il candidato a sindaco della lista “Messina in Comune” interviene sulla questione Ponte sullo Stretto, vantando la possibilità del proprio gruppo di potersi schierare apertamente contro la costruzione di questo, a differenza degli altri che non possono «avere una posizione unitaria all’interno di una coalizione» e che pertanto ritengono che la decisione spetti solo al Governo centrale.
«C’è un tema che alcuni ritengono possa essere l’uso in questa campagna elettorale, ovvero la costruzione del ponte sullo Stretto. L’argomento che viene utilizzato è molto semplice: si ritiene che la decisione appartenga allo Stato e al Governo centrale, non certo all’ente locale e quindi al Comune – spiega Sturniolo – Sostanzialmente, quindi, si ritiene che il territorio non debba avere una posizione su argomenti che riguardano le opere che hanno un impatto così imponente sul futuro delle popolazioni. È evidente, però, che si tratti di un artifizio retorico, perché in realtà serve a nascondere l’imbarazzo di non potere avere una posizione unitaria all’interno di una coalizione».
«Questo argomento è abbastanza pericoloso dal punto di vista politico, innanzitutto perché da un punto di vista culturale e politico presuppone che il ponte sullo Stretto sia semplicemente un manufatto, una grande opera, mentre invece è anche un modello. Non è soltanto un’opera su cui fare una valutazione costi/benefici sullo Stretto, ma l’idea di un territorio e del suo sviluppo – prosegue il candidato – Bisogna pensare a svendere e usare il territorio per fini economici, anche al costo di sventrarlo, distruggerlo e violentarlo? Oppure bisogna pensare allo sviluppo del territorio a partire dagli elementi fondamentali di cui questo gode, cioè quei beni immateriali, la sua storia, la sua bellezza, il suo passaggio e il suo clima. Visione di questi come elementi fondamentali, regali che la natura e la storia hanno dato ad un territorio».
«I territori, le città, le popolazioni locali e le comunità debbono avere la possibilità di decidere o devono subire le decisioni che vengono da fuori? Evidentemente, chi ritiene che nell’ambito di una elezione o di una competizione amministrativa locale questo tema non debba entrare, pensa che un territorio non deve pronunciarsi – asserisce – Chi ragiona così pensa che un sindaco debba semplicemente applicare delle norme e che sia un esecutore. Non ritiene, invece, che un sindaco sia anche l’espressione di una volontà della popolazione e che quindi, in quanto tale, possa mettersi a difesa del territorio che sta amministrando».
«Io penso che la differenza tra noi e gli altri stia esattamente in questo punto – conclude – Io credo che soltanto noi possiamo davvero prendere una posizione contro la costruzione del ponte sullo Stretto, e allo stesso tempo solo noi possiamo assumere il ruolo di rappresentanti di una visione del territorio nella quale la difesa delle prerogative e la difesa della democrazia locale stiano al centro».