Sistema Siracusa, chiesta a Messina una condanna a 2 anni e 5 mesi per l’ex senatore Verdini
Due anni e cinque mesi, più duecentomila euro di multa. È questa la condanna invocata dal pm Antonio Carchietti e Antonella Fradà al termine del processo sul "Sistema Siracusa", la rete di rapporti, interessi e contatti che avrebbe consentito all'avvocato Pietro Amara di "aggiustare" procedimenti, carriere e sentenze.
Oltre che per Verdini, i due magistrati hanno chiesto al Tribunale una condanna a 8 anni per l'ex giudice del Cga Giuseppe Mineo, 9 anni e 8 mesi per l'imprenditore Alessandro Ferraro, 6 anni e 10 mesi per Fabrizio Centofanti, 6 anni e 3 mesi per Gianluca De Micheli, 4 anni e 2 mesi per il giornalista Pino Guastella, 6 anni e 7 mesi per Vincenzo Naso, 6 anni e 10 mesi per Salvatore Maria Pace, 6 anni e 9 mesi per Mauro Verace e 6 anni per Riccardo Sciuto.
Per l'accusa, sono invece prescritti i reati contestati al notaio Giambattista Coltrato, accusato di peculato, mentre deve essere assolto da ogni accusa Sebastiano Miano.
Nell'inchiesta, una delle prime a coinvolgere il faccendiere Pietro Amara, Verdini ci è finito con l'accusa di aver intascato 300mila euro per mettere il nome del giudice Giuseppe Mineo nella lista preparata dal governo Renzi per il Consiglio di Stato. È, secondo la Procura di Messina, ciò che è ruotato intorno alla nomina dell'ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana arrestato il 4 luglio.
Stando al racconto di Amara, Verdini si sarebbe rivolto all'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti (non indagato) per 'spingere' Mineo al Consiglio di Stato. A lui - ha messo a verbale il faccendiere - ci teneva particolarmente perché il giudice si sarebbe impegnato a pilotare una sentenza in favore di un suo cliente. E in effetti, venne proposto dal Consiglio dei Ministri come consigliere di Stato nel 2016, ma la cosa finì con un nulla di fatto: l'ex giudice era sotto procedimento disciplinare per avere depositato in ritardo alcuni provvedimenti.