“GINO STURNIOLO CANDIDATO A SINDACO DI MESSINA”. L’APPELLO DELLA SINISTRA ‘CHE ANCORA C’E”
Movimenti, semplici cittadini, storici militanti del popolo di sinistra hanno chiesto con un documento-manifesto di condividere la scelta di candidare l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo, storico attivista No Ponte, a sindaco di Messina. "Vogliamo progettare e costruire insieme una Messina nuova, democratica, ambientalista e popolare. La nostra è una proposta amministrativa 'alternativa al centrosinistra, al centrodestra e al populismo".
Intorno a Sturniolo si cercherà di formare un'aggregazione (sotto il nome di “Messina in comune”) che comprenda le tante realtà del sociale e del mondo sindacale, dei partiti (da Rifondazione Comunista a Potere al Popolo), la Rete No Ponte e gli ex Pinelliani.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale del documento:
Siamo le anomalie di questa campagna elettorale. Non abbiamo potenti alle spalle. Questo ci rende fragili, ma liberi. Siamo i “fratelli e le sorelle senza nulla”. Siamo la sinistra che ancora c’è. Amiamo lo Stretto di Messina, la sua preservazione ambientale, e ci battiamo contro la costruzione del Ponte. Siamo per la democrazia partecipata, per una politica in cui potersi riconoscere e sentirsi elementi fondamentali e necessari. Siamo contro la privatizzazione dei servizi pubblici. Vogliamo che i cittadini tornino a potere decidere. Rifuggiamo dai populismi e proponiamo il coinvolgimento di tutte/i nel governo della città. Difendiamo i territori dai progetti devastanti. Siamo contro la guerra e diffidiamo di coloro che in questi giorni soffiano sul fuoco. Sappiamo di non poter sopravvivere su un pianeta prosciugato da una società che non si cura di trasformare, in modo ecologico e rigenerativo, se stessa e la sua percezione del sistema Terra.
Viviamo in una città che è stata usata, sfruttata, ridotta in macerie. La condizione di difficoltà finanziaria in cui il Comune versa è il frutto di decenni di malgoverno e di utilizzo della cosa pubblica per interessi privati. Sappiamo, però, che quella condizione è anche frutto delle politiche dei Governi nazionali di ogni genere e colore che hanno progressivamente ridotto i trasferimenti agli enti locali e che la scarsa capacità di riscossione risente della grave crisi economica in cui versano i nostri territori. Il nostro Comune si trova da 10 anni sul limite tra predissesto e dissesto, entrambi dispositivi che mettono a rischio i servizi pubblici locali. Senza una soluzione politica che consenta di ritornare ad un regime ordinario saranno i più poveri a pagare le conseguenze delle politiche di austerità.
Le nostre periferie sempre più ai margini.
Nelle nostre periferie sempre più ai margini si consumano spesso drammi che rimarranno indelebili nelle menti dei bambini e della gente. Quello che per la classe politica è scontato per quelle famiglie è un sogno. Noi aspiriamo a fare rinascere Messina e ridare dignità e speranze ai suoi abitanti. Vogliamo mettere la parola “fine” all’arroganza della politica che utilizza il nostro territorio come oggetto inerme per gli interessi di pochi. I nostri bisogni sono utilizzati per spartizioni politiche e poco importa che a Messina abbiamo la più alta percentuale di dispersione scolastica, che i minori e le persone con disabilità siano abbandonati al loro destino in una città povera economicamente e sopraffatta dal cinismo di palazzo. Stiamo dalla parte di coloro che vengono discriminati per etnia, condizioni economico-sociali, religione, opinioni politiche, differenze di genere e orientamento sessuale. Siamo per l’accoglienza e per dare piena rappresentanza politica agli stranieri presenti in città.
Noi non vogliano vivere in una città fantasma.
Noi non vogliano vivere in una città fantasma. Noi vogliamo far riconoscere i nostri diritti, non vogliamo concessioni, né carità. Non abbiamo bisogno di imprenditori della politica, noi vogliamo che a decidere siano tutte/i le/i cittadine/i e per la prima volta dobbiamo essere in grado di dire NO alle offerte populiste, alle regalie e alle promesse che durano il tempo della campagna elettorale e vengono puntualmente disattese dopo le elezioni. Noi vogliamo essere il cambiamento di questa città, pur nella convinzione di essere un granello di sabbia di fronte agli schieramenti politici esperti in accordi e tradimenti.
Con l’aiuto di tutte/i noi possiamo farcela, possiamo essere la svolta e portare al successo un altro progetto di vita, fatto di dignità, etica e di condivisione. Gli elementi che ci distinguono dagli altri politici sono la coerenza e la trasparenza. Certo questo lo dicono tutti, ma sono le nostre biografie e il nostro operato a dimostrarlo. Insieme possiamo provare a immaginare un futuro migliore per la nostra città.
L’amministrazione De Luca ha delegittimato ogni forma di partecipazione.
In questi anni a Messina abbiamo raggiunto il momento di maggiore involuzione nella vita politica, amministrativa, democratica. L’amministrazione De Luca ha delegittimato ogni forma di partecipazione che non fosse quella prona ai suoi dicktat. Le più importanti forze politiche, d’altronde, sono state succubi della narrazione costruita dal Sindaco attraverso le sue dirette social e lo stesso Consiglio Comunale è stato in larghissima misura subalterno all’iperattività di De Luca.
Abbiamo chiesto a Gino Sturniolo di essere il nostro candidato Sindaco nella prossima campagna elettorale. Facciamo appello alla città per progettare e costruire insieme una Messina nuova, democratica, ambientalista e popolare. Chiunque non si riconosca nel centrodestra, nel centrosinistra e nei populismi venga con noi.
Il documento riporta le firme di Clelia Marano, Antonio Mazzeo, Angela Rizzo, Gianmarco Sposito, Alfredo Crupi, Sergio Soraci, Santino Bonfiglio, Mario Midolo, Gaetano Princiotta, Ciccio Mucciardi, Ivan Calì, Marina Barbera, Francesca Fusco, Marilina Mantineo, Francesco Napoli, Alfonso Calabrese, Antonio Soldano, Elisa Lo Presti, Monia Alfieri, Gianluca Innocente, Antonio Currò, Desiree Ricca e altri.
CHI E'
Luigi Sturniolo, laureato in Beni culturali, bibliotecario presso la Biblioteca Regionale “G. Longo” di Messina, ha due figli, Giulio e Chiara. Ha sempre avuto passione per l’outdoor (in particolare, speleologia, free climbing e windsurf).
Ha iniziato la propria militanza politica in quello che venne definito il Movimento del ’77. Partecipò alle lotte contro l’installazione dei missili nucleari a Comiso e alle mobilitazioni contro la guerra degli anni Ottanta e Novanta. Nel 1990 prese parte al Movimento universitario della Pantera. Successivamente fu presente nelle esperienze dei centri sociali autogestiti e, nel 1992, iniziò il proprio percorso nel sindacalismo di base, prima nelle Rdb e poi nei Cobas. Nel 2001 partecipò al Movimento contro l’attraversamento della città di Messina da parte dei Tir e all’avvio dell’esperienza del Messina Social Forum, nell’ambito del quale fu tra gli organizzatori del 1. Campeggio contro il Ponte sullo Stretto (2002). Da allora è stato una delle presenze più assidue e conosciute del Rete No Ponte. Ha contribuito alla fondazione del Laboratorio Politico Luogo Comune. Nel 2013 è stato eletto consigliere comunale (si è poi dimesso prima della fine del mandato) nella lista di Cambiamo Messina dal Basso a sostegno del candidato, poi diventato sindaco, Renato Accorinti.
Con la Casa editrice Terrelibere.org ha curato, nel 2009, la pubblicazione di Ponte sullo Stretto e mucche da mungere. Nel 2010 ha scritto, per lo stesso editore, con Antonello Mangano, La politica dei disastri (in solo formato elettronico), mentre l’anno successivo ha pubblicato l’ebook Le ragioni del No Ponte. “Assolto per non aver compreso il fatto” (scritto a quattro mani con l’allora collega consigliera comunale Nina Lo Presti) e il giallo “La spiaggia” (edizioni NullaDie) sono i suoi ultimi due libri.
Suoi articoli sono stati pubblicati su periodici online e stampati a carattere nazionale (Il manifesto, Carta, MicroMega, Alp).