BARCELLONA, L’OPERAZIONE ANTIMAFIA: TUTTI I NOMI
Sono in realtà tre, tecnicamente, le retate scattate stanotte tra Barcellona, Milazzo e Messina, in esecuzione di tre diversi provvedimenti siglati dai GIP Fabio Pagana, Monica Marino e Ornella Pastore. In carcere e ai domiciliari sono andati i componenti di due diverse reti di pusher e spacciatori attivi rispettivamente a Milazzo e Barcellona ed esponenti di calibro, vecchi e nuovi nomi, del clan del Longano. Che, come hanno documentato le indagini dei Carabinieri, durante le scorse elezioni comunali dell’ottobre 2020, si davano molto da fare per tenere sotto controllo la situazione.
In particolare il gruppo di Mariano Foti, che guardavano con interesse agli sviluppi delle elezioni discutendo del nome di un probabile assessore a loro gradito. In un’altra conversazione Mariano Foti parlava con un soggetto allora nella segreteria del deputato di Diventerà Bellissima Pino Galluzzo, con il quale si incontra in più di una occasione, per avere notizie sugli andamenti dei movimenti elettorali. Altre conversazioni vedono gli arrestati coinvolti, Mario Calderone e Fortunato Caranna in particolare, a discutere di appoggi interessati a questo o l’altro candidato – viene fuori il nome di Carmelo Caliri – mentre c’era anche chi cercava di ottenere posti di lavoro in cambio di sostegno elettorale.
Nessun politico di spicco risulta tra gli indagati visibili al momento, si tratta delle conversazioni intercettate tra gli arrestati, ai quali i giudici dedicano un intero capitolo.
Ecco gli arrestati del primo gruppo, quello gravitante su Milazzo e nel mondo della droga.
In carcere: Tommaso Pantè, 42 anni di Milazzo, Gabriele Antonino Abbas (27), Alessandro Abbas (21). Ai domiciliari: Teresa Morici (41) di Palermo, Maria di Biase (41) di Messina, Caterina Papale (27) di Milazzo, Patrick Emanuele (25) di Messina, Massimo Pirri (32) nato in Russia, Filippo Rosario Natoli (23) di Milazzo.
Sono accusati a vario titolo di aver acquistato droga, soprattutto cocaina ma anche marijuana, a Messina nella zona di Mangialupi, poi spacciata dai pusher tra Milazzo e le isole eolie, soprattutto nel 2017. Gli Abbas sono sospettati avere tenuto due fucili a canne mozze con matricola abrasa, calibri 16 e 12.
In carcere tra Barcellona, Messina e il circondario tirrenico del Messinese: Francesco Aiello, Giovanni Alessi, Stellario Bernava, Alfio Campo, Giuseppe Chiofalo, Giovanni Cutroneo, Carmelo Donato, Tindaro Giardina, Antonino Pirri, Piero Salvo, Antonio Zocca. Domiciliari per: Carmelo Caggeggi, Domenico Floramo, Salvatore Franco, Alessandro Giusti, Antonino Iacono, Carmelo Mazzù, Matias Jesus Piccolo, Salvatore Torre Lo Duca, Haiioubi Mohamed.
Nell’ultimo gruppo, quello accusato di far parte dell’associazione mafiosa, dell’infiltrazione nel mercato ortofrutticolo e dello scambio politico elettorale (a vario titolo) ci sono: i barcellonesi Andrea Alesci (50), Antonino Santo Lo Presti (54), Giovanni Biondo (40), Jordan Brunini, Antonino Bonaffini (48) di Messina, Gianluca Campo, Alessio Catalfamo di Milazzo, Angela Chiofalo, Bartolo Costantino, Antonino Crea, Felice De Pasquale, Angelo Tindaro De Pasquale, Carmine Di Natale, Antonino Falcone, Carmelo Vito Foti, Francesco Salvatore Foti, Mariano Foti, Fabrizio Garofalo, Salvatore Gatto, Giusi Giardina, Pietro Guerriera, Filippo Iannello, Maurizio Iannello, Giovanni Imbesi, Enrico Mara, Antonino Mazzeo, Vincenzo Mazzeo, Roberto Merlino di Messina, Roul Milici di Miliazzo, Agostino Milone, Vincenzo Nucera, Ottavio Perdichizzi, Angelo Porcino, Aldeine Santos Cardoso, Maurizio Giacomo Sottile, Filippo Torre, Salvatore Antonino Triolo.
Ai domiciliari: Maria Pittari, Carmelo Imbesi, Stefano Bartuccio, Youness Marouine, Natale Morasca, Stefana De Luca, Davide Carnevari, Enrico Albergo, Massimo Abbriano, Salvatore Torre, Fortunato Caranna, Mariano Calderone.
Hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Antonino Chiofalo, Antonio De Domenico Fugazzotto, Marco Bartolomeo Lo Presti, Alessandro Mirabile, Santi Manuel Scardino.