Legge elettorale: Moschella e Morelli tra i dodici costituzionalisti che propongono il voto di preferenza e il divieto delle candidature multiple
Sono passati dalle parole ai fatti. O meglio dagli appelli ai testi. Dodici costituzionalisti non si sono limitati a sottoscrivere un appello ma hanno redatto il testo di una proposta di legge che, senza toccare la formula elettorale, reintroduce il voto di preferenza e vieta le candidature multiple per le elezioni della Camera e del Senato.
Gli studiosi hanno illustrato il progetto in una conferenza stampa svoltasi venerdì scorso alla Camera dei deputati e hanno messo a disposizione dei parlamentari il testo, corredato di una relazione di accompagnamento (pubblicati ora sul sito del “Laboratorio per le riforme”: labriforme.info). Tra i promotori dell’iniziativa due messinesi: Giovanni Moschella, prorettore vicario dell’Ateneo, e Alessandro Morelli, entrambi ordinari di Istituzioni di diritto pubblico nel Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina.
Moschella ha spiegato che l’idea di predisporre questo schema di progetto di legge si lega idealmente alla riforma costituzionale che, nel 2020, ha ridotto il numero dei parlamentari, determinando un ulteriore deterioramento del rapporto di rappresentanza. Si è pensato a interventi minimali sulla disciplina elettorale vigente, che senza entrare nel merito della scelta, tutta politica, tra proporzionale e maggioritario, consentano ai cittadini di esprimere il proprio voto non più attraverso una sorta di contratto di adesione ma con una vera preferenza. Morelli ha sottolineato la tendenza radicata nel nostro paese a non considerare sufficientemente il contesto politico e istituzionale entro cui devono trovare attuazione gli interventi di riforma. Il risultato è che la combinazione tra ridotto numero dei seggi, liste bloccate e candidature multiple determinerà, alle prossime elezioni, un’ulteriore, drastica riduzione della rappresentatività delle Camere. Il senso dell’iniziativa è dunque quello di alimentare il dibattito pubblico sulla necessità di restituire significato ed effettività al diritto fondamentale di voto. Gli altri costituzionalisti che hanno lavorato al progetto sono: Adriana Apostoli (Università di Brescia), Gaetano Azzariti (Università La Sapienza di Roma), Claudio De Fiores (Università della Campania), Michele Della Morte (Università del Molise), Bruno De Maria (Università Federico II di Napoli), Valeria Marcenò (Università di Torino), Marco Ruotolo (Università Roma Tre), Fiammetta Salmoni (Università Guglielmo Marconi di Roma), Giovanni Tarli Barbieri (Università di Firenze), Lara Trucco (Università di Genova).