Giudiziaria / 17 Aprile 2025

Sara, il coltello ritrovato non è quello del delitto

«È una mossa che ci aspettavamo, una strategia difensiva tipica nei casi di femminicidio. Quello a cui ricorrono tutti gli assassini, soprattutto quando hanno confessato, nel tentativo di ottenere uno sconto di pena. Le perizie psichiatriche in questi casi sembra costituiscano la “panacea” di tutti i mali». A dirlo all’Adnkronos è l’avvocata Cettina La Torre, legale di Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa originaria di Misilmeri (Palermo) accoltellata a morte lo scorso 31 marzo a Messina da Stefano Argentino, collega di università reo confesso. L’avvocato dell’omicida, Giuseppe Cultrera, che ieri ha incontrato in carcere il suo assistito, ha spiegato di voler chiedere una perizia psicologica - psichiatrica e di aver trovato davanti a sé «un ragazzo con un disagio, probabilmente frutto di situazioni precedenti». Una tesi che per La Torre è smentita dalle parole della stessa madre di Stefano, che subito dopo il delitto ha parlato del figlio come di «un bravo ragazzo». «Ha detto di non sapersi . . .