
I carabinieri sequestrano a Noto pc e telefoni a casa e al b&b di Stefano Argentino
Le indagini sul femminicidio non si fermano. Ieri i carabinieri di Siracusa in raccordo con quelli di Messina hanno effettuato due lunghi sopralluoghi a Noto, uno dell’abitazione di famiglia, dove abitava l’assassino di Sara, il 27enne Stefano Argentino, e uno nel b&b gestito dalla madre, Daniela Santoro. L’input è venuto dalla Procura, la delega è firmata dal procuratore aggiunto Marco Colamonici e dalla pm Alice Parialò, che coordinano le indagini. Al termine dei due sopralluoghi i carabinieri hanno posto sotto sequestro parecchio materiale informatico: alcuni personal computer, un paio di telefonini, e anche un paio di pen drive.
L’intento è probabilmente quello di verificare se l’ossessione di Argentino per Sara Campanella era “corredata” da fotografie e appunti sulla ragazza, visto che da circa due anni il 27enne la seguiva e la torturava con messaggi audio sui telefonini e numerosi pedinamenti.