In appello: Assolto Immacolato Bonina, accusato di estorsione nei confronti di ventidue dipendenti
I giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Messina – presidente Carmelo Blatti, consiglieri Daria Orlando e relatore Bruno Sagone – a seguito di rinvio della Corte di Cassazione, in accoglimento dell’appello proposto dall’avvocato Francesco Aurelio Chillemi, ha assolto l'imprenditore Immacolato Bonina, titolare di una rete di supermercati, il quale era stato accusato e condannato nei due gradi di giudizio per il reato di estorsione a lui contestato nei confronti di ventidue dipendenti di una società del Gruppo Bonina. Dipendenti che lo avevano denunciato e si erano costituiti parte civile in tutti i gradi di giudizio.
L’assoluzione è stata decisa ieri in Appello con l’annullamento della precedente condanna, con la formula più ampia, “perché il fatto contestato non sussiste”. In precedenza, infatti, i giudici della seconda Sezione della Corte di Cassazione avevano annullato la sentenza di condanna per il reato di estorsione che era stata inflitta all'imprenditore Immacolato Bonina e rinviato gli atti alla Corte d’Appello di Messina per un nuovo processo che si è concluso ieri nel tardo pomeriggio con l’assoluzione più ampia che ha riguardato anche le statuizioni civili in favore degli ex ventidue dipendenti che si erano costituiti parti civili in maggioranza con il patrocinio dell'avvocato Antonino Centorrino e gli altri con gli avvocati, Gianluca Pantano, Giorgio Leotti e Gabriella Caccamo.
Oltre alle statuizioni civili stabilite nel processo di primo grado e confermate in secondo grado, sono state annullate anche le pene accessorie.