Revocato il programma di protezione al collaboratore di giustizia Gianfranco Bonanno
E' stato revocato ufficialmente il programma di protezione al collaboratore di giustizia messinese Gianfranco Bonanno, difeso dall’avvocato Giuseppe Bonavita, che dal 2018 ha raccontato i retroscena degli “affari” del clan mafioso di Giostra.
Bonanno, a metà agosto di quest’anno, è stato protagonista di una rissa notturna con tanto di coltellate e colpi di pistola a Verona, in via Milano. A quanto pare sarebbe stato proprio Bonanno a sparare, all’indirizzo di un nordafricano, che è rimasto ferito, dopo che era scoppiata violenta rissa tra lui e due extracomunitari.
LA GAMBIZZAZIONE A UN 28ENNE.
Ci sarebbe un debito di droga dietro all'aggresione con sparatoria. Il tutto era emerso nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto del 33enne messinese, che avrebbe sparato alla gamba di un 28enne di origine nordafricana, il quale lo avrebbe aggredito colpendolo a collo e torace con un'arma da taglio.
Stando alla ricostruzione riportata sul Corriere di Verona, i due si sarebbero dati appuntamento al distributore Al Risparmio per saldare un debito: Gianfranco Bonanno avrebbe preso della droga dal cittadino straniero, ma doveva ancora pagarla. L'incontro sarebbe dovuto dunque servire a saldare il dovuto, ma la vicenda è sfociata in un diverbio. Bonanno si sarebbe recato sul posto in bicicletta, armato di pistola con matricola abrasa, e una volta scoppiata la lite avrebbe sparato alla gamba del 28enne, il quale avrebbe estratto un coltello con cui l'ha ferito a collo e gola.
Il 33enne collaboratore di giustizia messinese, deve dunque adesso rispondere di detenzione di arma da fuoco non registrata e lesioni personali con l'aggravante della premeditazione.