Ponte, espropri&affari, i conflitti di Cuzzocrea. L’ex rettore nella Commissione che ha dato l’ok: ha terreni coinvolti dall’opera ed è socio di una srl che lavora per la Stretto spa
È sotto indagine in due inchieste diverse, ha terreni soggetti a esproprio per la maxi-opera e ha una quota in una società che figura nel gruppo multidisciplinare di progettazione del Ponte sullo Stretto. A quanto pare, però, nessuno di questi elementi impedisce all’ex rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, di sedere nella commissione Via Vas, quella cioè che ha appena rilasciato all’unanimità parere positivo (sebbene soggetto a 63 prescrizioni) di impatto ambientale per il progetto definitivo sul Ponte sullo Stretto.
E’ quanto denuncia in un articolo di Manuela Modica Il Fatto quotidiano di oggi che mette in evidenza l’imbarazzante conflitto di interessi dell’ex rettore.
Il suo nome, infatti, spicca nell’ultimo gruppo di nomine del ministero dell’Ambiente per la composizione della commissione che rilascia l’autorizzazione ambientale. E fa balzare dalla sedia più di qualcuno tra i comitati No Ponte: nella documentazione integrativa presentata il 6 settembre su richiesta del Mase e del Mic, la Stretto di Messina Spa presenta il “gruppo multidisciplinare di progettazione”, tra cui figura come “componente ambientale habitat marini, “la professoressa N. Spanò, Sea in Health and Life Responsabile scientifico”. Oggetto sociale di Sea in Healt and Life è, tra le altre cose, l’attività “di valutazione dello Stato di salute degli ecosistemi acquatici”. Ma soprattutto, alla camera di commercio di Messina, risulta che di questa società è vicepresidente Nunziacarla Spanò, che detiene il 25% delle quote, mentre un 20% è di Salvatore Cuzzocrea. L’ex rettore - scrive sempre Il fatto quotidiano. - è perfino proprietario di terreni a Granatari, zona in cui è previsto il pilone nel lato siciliano dove sorge una nota villa, di proprietà dei Cuzzocrea, al momento utilizzata come location di cerimonie: tutto soggetto a esproprio per la costruzione del Ponte. Può un ex rettore - si chiede Il Fatto - indagato in due inchieste diverse, socio di una società che ha fatto monitoraggi per la Stretto di Messina, ma anche proprietario di terreni soggetti a esproprio, far parte di una commissione che ha dato parere positivo al progetto per il Ponte?